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Valentini Trebbiano d’Abruzzo 1973
Trebbiano d’Abruzzo di Valentini, uno dei più grandi bianchi italiani (del mondo), da sempre. Trebbiano d’Abruzzo 1973 di Valentini, inebriarsi dei profumi nitidi e seducenti che, nonostante i 49 anni passati, salgono delicatamente dal bicchiere fino alle narici, deglutirne un sorso e in questo momento sublime di raro privilegio che ti viene concesso, come in una sorta di montaggio cinematografico, mettere insieme le immagini della storia ha originato questo capolavoro: una storia fatta di terra, di mani che l’hanno lavorata, di attese, di paure e ripensamenti, d’amore, che in un assaggio, dopo quasi cinquant’anni, arrivano a stordirti, a farti capire, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di cosa è capace questo liquido fatato. L’infinito in un bicchiere.
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Nasce l’Enoteca Regionale dell’Albugnano
Di Luciano Pavesio
Inaugurata ufficialmente sabato 7 maggio, questo nuovo progetto coinvolge già 25 produttori vitivinicoli con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento promozionale e turistico
Un luogo dove apprezzare le diverse anime dell’Albugnano Doc e degli altri vini a denominazione di origine, oltre alle numerose eccellenze agroalimentari di un territorio ricco di tipicità, compreso tra la Collina Torinese e il Nord Astigiano, oltre che un punto di partenza informativo e turistico per andare alla scoperta dei tesori artistici e culturali del “romanico”, a cominciare dalla vicina magnifica Abbazia di Vezzolano o la stessa Chiesa di San Pietro ad Albugnano.
Con questi obiettivi è nata ad inizio maggio l’Enoteca Regionale dell’Albugnano, con sede Via Roma 9 ad Albugnano (Asti), con una giornata a “porte aperte” per appassionati, intenditori, wine lover o semplici curiosi.
Durante l’inaugurazione è stato così possibile conoscere ed assaporare i vini simbolo di questo territorio dai celebri trascorsi enologici purtroppo in gran parte dimenticati, a cominciare proprio dall’Albugnano Doc, dalla Freisa d’Asti e quella di Chieri Doc, la Malvasia di Castelnuovo Don Bosco Doc fino alla Barbera d’Asti Docg .
“Questa inaugurazione sancisce l’inizio di un percorso che vedrà nell’Enoteca Regionale dell’Albugnano un amplificatore degli innumerevoli tesori di un’area del Piemonte ricca di storia, di cultura e di eccellenze artigianali ed enogastronomiche. – racconta Giancarlo Montaldo, Presidente dell’Enoteca Regionale dell’Albugnano – Attraverso la valorizzazione dei vini e degli altri prodotti agroalimentari, come quelli a base di Nocciola Piemonte, la frutta e le verdure sottovetro, le confetture, il miele e altri ancora, vogliamo promuovere il territorio nella sua globalità ed evidenziare i suoi punti di forza, a partire dalle ricchezze naturali, paesaggistiche, umane, fino alle tradizioni storiche, artistiche e architettoniche. Penso, in particolare, all’arte romanica, di cui queste colline sono una delle culle di eccellenza a livello piemontese e italiano”.
Nato nel 2019 dall’idea di una ventina di produttori vitivinicoli, supportati dal Comune di Albugnano, il progetto dell’Enoteca Regionale dell’Albugnano è finalmente diventato realtà.
Quella dell’Albugnano è, ad oggi, la quindicesima Enoteca Regionale presente in Piemonte e come le sue “colleghe” si candida a diventare promotrice dei vini di qualità del territorio di riferimento, ma anche dei prodotti agroalimentari, di quelli biologici e tipici locali, e del paesaggio rurale, culturale e artistico. Estremamente importante sarà creare una sinergia con gli altri soggetti che operano per la valorizzazione delle eccellenze naturalistiche e artistiche-culturali, come ad esempio le Botteghe del vino, le Cantine comunali, i Consorzi di tutela dei vini Doc e Docg e le associazioni dei prodotti agroalimentari, le organizzazioni di produttori e le realtà associative come l’Albugnano 549, presente al completo sia il giorno dell’inaugurazione che sugli scaffali dei vini in vendita presso l’Enoteca.
Sede ufficiale dell’Enoteca regionale di Albugnano è l’ex Scuola Elementare “Camilla Serafino”, nel cuore dell’affascinante borgo piemontese, definito “il balcone del Monferrato” per la sua altitudine (549 metri di altitudine s.l.m.) e per il panorama che offre dal Belvedere che si affaccia sulle colline del Basso Monferrato e gran parte dell’arco alpino occidentale.
Messa a disposizione dal Comune di Albugnano e ristrutturata anche grazie al supporto economico della Regione Piemonte – Assessorato del Turismo, l’ex scuola sarà il punto d’incontro tra produttori e amanti del buon vino e del buon cibo, tra informatori turistici ed escursionisti alla ricerca di nuovi luoghi da visitare, proponendo vini in degustazione e svolgendo la funzione di Ufficio Turistico, insieme al Punto informativo del Romanico.
A partire dal 7 maggio, giorno dell’inaugurazione, la sede dell’Enoteca Regionale è aperta dal venerdì al lunedì con orario continuato dalle ore 10,30 alle ore 18,30.
Diverse sono le iniziative già in cantiere che l’Enoteca promuoverà nei prossimi mesi: dall’organizzazione di pic-nic nei luoghi più affascinanti della zona alla realizzazione di degustazioni “alla cieca” per conoscere più a fondo tutte le peculiarità delle tipicità enogastronomiche promosse.
“Attualmente l’Enoteca è composta da 25 soci, tutti produttori di vino, oltre al Comune di Albugnano. – conclude Montaldo – Presto però entreranno nella nostra famiglia tante altre realtà vitivinicole e agroalimentari che hanno il desiderio di farsi conoscere da un pubblico più vasto e, allo stesso tempo, di fare rete per rendere ancora più ospitale e ricco di opportunità il territorio in cui operano e producono. Naturalmente, ci auguriamo di poter coinvolgere nel tessuto sociale anche gli altri Comuni del territorio per sviluppare un progetto organico tra le attività private e quelle istituzionali”.
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I Clivi Friulano San Pietro 2018
E pensare che c’è gente che estirpa vecchi vigneti. Se non avete una motivazione oggettiva siete degli uccisori. A voi voglio dire che, a causa della vostra incoscienza, noi bevitori rischiamo di perdere vini come il Friulano “San Pietro” de I Clivi di Ferdinando e Mario Zanusso, un nettare che proprio dal vigneto “San Pietro”, vecchio di 70 anni, trae tutta la sua magnificenza. Il naso è essenzialmente di fiori bianchi e sambuco, ma anche delicate note agrumate (lime); la bocca è piena, il sorso è profondo. Un vino da non perdere, per conoscere la vera essenza dei Colli Orientali del Friuli e del tocai (ops!), Friulano naturalmente.
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Spirito Autoctono presenta gli appuntamenti per la primavera 2022
Spirito Autoctono La Guida, presente tre importanti appuntamenti prima dell’arrivo dell’estate: Distillo, World Aperitivo Day e Vinòforum. Occasioni per incontrarsi, ma soprattutto occasioni per parlare, raccontare e promuovere la distillazione e il Metodo Italiano: quel modo di essere distillato che è la vera filosofia alla base di tutto il progetto Spirito Autoctono.
Distillo
Milano, 17 – 18 maggio 2022Due giorni per scoprire il mondo della distilleria artigianale dal punto di vista materiale, tecnico e professionale. Spirito Autoctono porterà il proprio punto di vista e ovviamente di quello dei propri produttori per raccontare un settore in pieno fermento. L’appuntamento in calendario alle Officine del Volo, edificio post-industriale in via Mecenate, vuole avvicinare l’artigianalità alle nuove tecnologie. Per Spirito Autoctono sarà l’occasione per portare on air due attività ben distinte. Durante la prima giornata l’evento sociale più importante sarà la Premiazione delle Ampolle d’Oro del Nord Italia (17 maggio ore 17:00) un momento di presentazione in cui racconteremo la guida, le differenti modalità di distillazione e le aziende che sono l’anima di Spirito Autoctono La Guida. Seguirà, il 18 maggio, ore 15:00, la Masterclass “Micro Distillerie: la storia che arriva dal futuro”: un panel di produttori ed esperti del settore parlerà delle prospettive e potenzialità delle piccole aziende. I coordinatori della Guida saranno presenti in loco e disponibili a interviste e confronti sul tema.
World Aperitivo Day
Milano, 26 maggio 2022
La grande novità del 2022 per il tema distillati e beverage. Il 26 maggio 2022 sarà infatti la giornata mondiale dedicata a uno dei più antichi e iconici rituali dell’essere italiani, che sarà tutelato dal nuovo Manifesto dell’Aperitivo, sottoscritto durante l’evento. Spirito Autoctono La Guida, che all’aperitivo tanto spazio ha dedicato e ancor di più ne dedicherà nell’Edizione 2023 ( per cui sono aperte le iscrizioni) porterà all’iniziativa la sua passione per gli approfondimenti e le spigolature: dai racconti dell’aperitivo all’italiana a interviste a esperti del settore, passando per uno spazio dove assaggiare Amari, Bitter e Aperitivi in abbinamento a cibi e ricette della tradizione: sarà il vero quartier generale della Guida nello Spazio Feltrinelli, sede dell’evento. Al suono di #WorldAperitivoDay, sarà anche presentata la nuova partnership con il MWW Group per gli anni a venire e le prossime edizioni.
Vinòforum
Roma, 10-19 giugno 2022
Il più grande evento del palinsesto romano per quanto riguarda food and beverage.
All’interno del Parco Tor di Quinto, quest’anno andrà in onda una partnership del tutto nuova, ma destinata a durare. Spirito Autoctono La Guida inaugura infatti la Media Partnership con Vinòforum e approda ufficialmente nella Capitale come responsabile del settore distillati e spiriti. La presenza della Redazione e dei Produttori durante la manifestazione sarà suddivisa in due blocchi distinti. Dal 10 al 19 giugno 2022, i distillati di Spirito Autoctono saranno presenti durante tutte le Pizza d’Autore Night, ovvero le cene con focus sulla pizza; Spirito Autoctono proporrà una carta dei distillati con una selezione dei prodotti in guida. Lo stesso tipo di partnership verrà poi riproposta durante le Premium Dinner La Molisana: momenti di fine dining che si sposano alla perfezione con l’anima stessa del lavoro di Spirito Autoctono. Cuore forte della partecipazione sarà lo spazio Spirito Autoctono, che aprirà il 15 giugno e chiuderà con il concludersi stesso dell’evento: qui una bottigliera lunga 8 metri presenterà al pubblico tutto lo splendore della distillazione Made in Italy. Nell’area di 96 mq si alterneranno momenti di approfondimento, incontri B2B dedicati ai produttori che parteciperanno all’iniziativa, il Cocktail Time (6 cocktail all’ora per ognuno dei partner presenti: Prosecco DOC, Bevande Futuriste, Silvio Carta, Berta Distillerie, Pallini, Istituto Grappa Trentino e Rastal) e ovviamente degustazioni guidate e masterclass. Spirito Autoctono si sposterà poi di qualche metro una volta al giorno: presso lo spazio Amici del Club del Sigaro Toscano infatti si terranno 10 appuntamenti (10-19 giugno 2022) incentrati sulla degustazione e l’abbinamento tra sigari e distillati.
Tutte le informazioni su spiritoautoctono.it
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Un mosaico di vino per celebrare Procida
Roberto Cipresso è un generatore di idee in continua fibrillazione, basta una minima scintilla e in un lampo dal pourparler, da un’ipotesi, si passa alla realizzazione del progetto concreto. È successo così con Mosaico per Procida: da un dialogo con il giornalista Gaetano Cataldo sulle enormi potenzialità della Campania, non solo come regione vinicola, ma anche come serbatoio culturale, vista anche l’assegnazione da parte del Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo del titolo di capitale della cultura italiana per il 2022 proprio a Procida, è nata l’idea di una bottiglia celebrativa, un vino unico nella forma e nella sostanza. Un blend con i vini di 25 cantine campane, per un totale di circa 6000 bottiglie. Dopo le prove, i test e gli assaggi effettuati a Montalcino nella prima decade di ottobre 2021, sono state assegnate alle cantine le quote parte percentuali per ottenere il numero di bottiglie previste con annessi formati speciali. Il 20 dicembre 2021 è stato effettuato il vinaggio e il 23 marzo 2022 è avvenuto invece l’imbottigliamento.
Gaetano Cataldo – Roberto Cipresso Queste le cantine campane con la referenza conferita (annata 2020) divise per provincia:
AVELLINO
Agricola Bellaria, Greco di Tufo “Oltre” docg
Azienda Agricola Petilia, Greco di Tufo Docg
Cantina Giovanni Molettieri, Fiano di Avellino Docg
Donnachiara, Fiano di Avellino Docg
Struzziero, Coda di Volpe Irpinia Doc
BENEVENTO
Cautiero, Campania Bianco Igt (Greco, Fiano e CdV)
Fontana delle Selve, Falanghina del Sannio Doc
Fosso degli Angeli, “Cese” Falanghina del Sannio Doc
Antica Masseria Venditti, Falanghina del Sannio Doc
CASERTA
Cantina Alois, “Caiatì” Pallagrello Bianco Terre del Volturno Igt
I Borboni, “Vite Maritata” Asprinio di Aversa Doc
Porto di Mola, “Petratonda” Falanghina Galluccio Bianco Doc
Terre del Principe, “Fontanavigna” Pallagrello Bianco Igt Terre del Volturno
Villa Matilde Avallone, Falerno del Massico Bianco Doc
NAPOLI
Cantina Isola di Capri, (Falanghina) Capri Bianco Doc
Cantine del Mare, Falanghina Campi Flegrei Doc
Casa Setaro, “Munazei” Bianco Lacryma Christi del Vesuvio Doc (Caprettone)
Il IV Miglio, Falanghina Campi Flegrei Doc
La Pietra di Tommasone, Biancolella di Ischia Doc
SALERNO
“Amon” Fiano Paestum Igt
Il Colle del Corsicano, “Licosa” Fiano Cilento Doc
Fattoria Albamarina, “Valmezzana” Cilento Doc
Lunarossa Vini e Passione, “Quartara” Colli di Salerno Igt
Cantine Marisa Cuomo, Furore Bianco Costa d’Amalfi Doc (Falanghina e Biancolella)
San Salvatore 1988, Falanghina Paestum Igt
Viticoltori De Conciliis, “Donnaluna” Fiano Cilento DocIl progetto un Mosaico per Procida
Avvio della gran cuvée Mosaico per Procida a Roccabascerana
Mosaico per Procida: il 20 dicembre si realizza il vinaggio presso l’Agricola Bellaria
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Diletta Tonello è la nuova presidente del Consorzio di Tutela Vini del Lessini Durello
Diletta Tonello, vicentina, classe 1991, dopo due mandati alla vicepresidenza, è la nuova presidente del Consorzio di Tutela Vini del Lessini Durello e succede all’uscente Paolo Fiorini, che resta in qualità di vicepresidente, assieme a Silvano Nicolato, per i prossimi tre anni.
La decisione è stata presa all’unanimità nel corso dell’ultimo consiglio di amministrazione, tra i primi in Italia per la presenza di produttrici.
Diletta Tonello, vignaiola vicentina, è la prima donna a ricoprire la carica più alta all’interno del consorzio di tutela, la cui denominazione si estende sull’area collinare dei Monti Lessini tra Verona e Vicenza.
«Questa nomina – sottolinea la neo presidente – è la prova che quando si vuole si può trovare un accordo tra grandi e piccoli. In questi ultimi anni la denominazione ha fatto passi da gigante grazie anche alla forte coesione tra i produttori. Il livello qualitativo delle nostre bollicine da vitigno autoctono ha raggiunto risultati senza precedenti e i trend di mercato sono molto favorevoli, a fronte di un consumatore che si mostra sempre più attento e maturo. Si tratta adesso di proseguire sulla linea tracciata e di crescere non solo in Italia ma anche oltre confine. Non a caso il primo appuntamento importante che abbiamo in calendario è proprio al Prowein di Dusseldorf dal 15 al 17 maggio».
Una nomina dunque che si pone sulla scia della continuità rispetto a quanto fino ad ora realizzato.
«Sono orgoglioso che il consiglio di amministrazione abbia fatto questa scelta – evidenzia il presidente uscente Paolo Fiorini – perché riconosco indubbie capacità e competenze a Diletta Tonello e perché sono certo che con lei la denominazione potrà crescere ancora sul fronte della qualità e del prestigio».
Molti i risultati importanti che sono stati raggiunti negli ultimi tre anni: dalla Certificazione Biodiversity Friends – quella del Lessini Durello è l’unica denominazione nel suo compresso ad averla ricevuta, a testimonianza di quanto la tutela dell’ambiente e l’impiego di pratiche agricole a basso impatto siano per i viticoltori priorità da perseguire tanto quanto il costante miglioramento qualitativo delle singole produzioni – all’ottenimento dei prestigiosi Tre Bicchieri, passando per numerose attività di formazione focalizzate sul Metodo Classico e rivolte ai produttori.
La DOC Lessini Durello
La denominazione del Lessini Durello, riconosciuta nel 1987, conta circa 430 ettari vitati ad uva Durella, distribuiti sulla fascia pedemontana dei Monti Lessini, tra Verona e Vicenza. Oggi le aziende associate al consorzio sono 34 e ogni anno viene prodotto circa 1 milione di bottiglie, di cui 750.000 con metodo Charmat e 250.000 con Metodo Classico. -
Ritorno al futuro per Il Nobile di Montepulciano: la nuova tipologia Pieve
Prologo
Nel corso del 2024 , una nuova tipologia di Vino Nobile di Montepulciano si affaccerà sul mercato, è il progetto “Pieve”. L’idea del Vino Nobile di Montepulciano “Pieve” (in aggiunta alle esistenti denominazioni Vino Nobile di Montepulciano e Vino Nobile di Montepulciano Riserva), è nata grazie ad uno studio organizzato che ha richiesto il consenso e la partecipazione collettiva di tutti i produttori di vino. E’ stato questo percorso di condivisione della conoscenza all’interno della denominazione che ha portato agli incontri, alle ricerche e alle analisi necessarie per portare avanti la “visione” del Vino Nobile di Montepulciano. Una visione supportata da diverse ricerche e sostenuta da esperti. Da un lato le ricerche geologiche e pedologiche, che il consorzio ha iniziato negli anni ’90, (siamo stati tra i primi in Italia a “zonizzare” le aree di produzione e successivamente a farle cartografare da Enogea); e gli studi storici fatti nelle biblioteche e nei vecchi archivi fino al Catasto Leopoldino del 1800.
Il progetto “Pieve”
Il “Vino Nobile di Montepulciano – Pieve” è il risultato di un complesso processo di analisi e ricerca portato avanti dal Consorzio per oltre un anno. Grazie alla volontà collettiva dei produttori, sono state definite e individuate alcune caratteristiche fondamentali di questa nuova tipologia di Vino Nobile di Montepulciano, che sarà conosciuto non solo con il suo nome (quello del territorio di produzione), ma anche attraverso caratteristiche distintive che lo legano al passato, alla tradizione enologica locale, al presente di oggi e al futuro internazionale di domani. Si tratta di un vino che sarà ricco di caratteristiche del suo specifico territorio (con sottozone e ulteriori unità geografiche). L’uvaggio sarà legato al Sangiovese e alle varietà autoctone complementari ammesse dal Consorzio, con uve prodotte esclusivamente dal produttore. Un’altra sorpresa è la realizzazione di una ulteriore e specifica commissione interna al Consorzio composta da enologi e tecnici del vino. A questi esperti sarà delegato il compito di valutare le caratteristiche corrispondenti al disciplinare prima dei necessari passaggi legislativi.
Con l’approvazione all’unanimità del disciplinare da parte dell’assemblea, e successiva approvazione della Regione Toscana, il testo è in attesa di approvazione finale del Ministero. Se si considera la possibilità di rendere il disciplinare retroattivo alla vendemmia 2020, e che i tempi di affinamento sono di 36 mesi, la prima annata sarà messa in commercio nel 2024.
Alcuni prototipi presentati a Vinitaly 2022 Le 12 zone (UGA), che saranno menzionate sull’etichetta dei vini imbottigliati insieme alla parola “Pieve”
La ricerca intrapresa sulla geologia e la geografia del territorio intorno a Pieve ha individuato 12 zone (UGA), che saranno menzionate sull’etichetta dei vini imbottigliati insieme alla parola “Pieve”. Questo aspetto è simbolico dell’identità unica del Vino di Montepulciano e per riflettere sul suo passato. La scelta di utilizzare toponimi territoriali è un riferimento alle Pievi che esistevano quando il territorio era suddiviso dall’epoca tardo romana e longobarda, derivante dallo studio e dall’analisi storica delle zone di produzione del vino, del paesaggio e della storia. In particolare, la volontà del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano è quella di riaffermare e codificare una realtà odierna alle sue antiche radici storiche; radici che hanno caratterizzato il territorio poliziano fino all’epoca moderna e che trovano eco nei documenti del catasto Leopoldino dei primi decenni del XIX secolo che suddividevano il territorio in sottozone distinte e definite con un toponimo.
Da un punto di vista sedimentologico il territorio di Montepulciano è diviso in quattro macro aree: quello collinare che da Montepulciano degrada verso la Val di Chiana, caratterizzato da sedimenti del Pliocene marino; quello delle aree a contatto con la Val Di Chiana, caratterizzato da sedimenti dei terrazzi fluvio lacustri; quello pianeggiante della Val di Chiana; quello collinare di Valiano caratterizzato da sedimenti di origine fluvio lacustre, pleistocenici.
Ascianello: Zona Nord
- E’ un piccolo borgo con la chiesa parrocchiale dei SS. Vincenzo e Anastasio, situato a nord di Montepulciano. Questa Pieve è sparsa di case di campagna, risiede alla base del Monte Follonica fra il torrente Salarco e la strada dell’antica Cassia.
- In questa Unità alle sabbie più fini si sovrappongo i sedimenti limoso argillosi spesso sovrastanti le sabbie diagenizzate. I suoli limosi sopra alle sabbie compatte sono a tessitura tra franco argillosa e franco limoso argillosa, scheletro assente, suoli calcarei. Verso il fondovalle caratterizzato dai terrazzi alluvionali del torrente Salarco, che ne influenza il microclima, i suoli sono più profondi.
Argiano: Zona Sud-Est
- Questa Pieve ha una chiesa parrocchiale intitolata a S. Ilario ed è posta ad est di Montepulciano. Argiano è un luogo solitario rivestito di selve sino a quando (anno 1100 circa) i Conti di Chiusi, donarono alla chiesa una porzione di bosco.
- In questa Unità i suoli limosi spesso sopra alle sabbie compatte sono a tessitura tra franco argillosa e franco limoso argillosa, scheletro assente, sono suoli calcarei. Nelle parti più basse dell’Unità avvicinandoci alla Val di Chiana, troviamo i terrazzi fluvio-lacustri. I suoli sono caratterizzati da sabbie con ciottoli silicei di piccole dimensioni, sono a tessitura franco argillosa/franco sabbioso argillosa, scheletro minuto di dimensioni e frequente; sono suoli da non calcarei a poco calcarei.
Degustazione progetto Pieve – Vinitaly 2022 Badia: Zona Nord
- L’abitato prende il nome da un’antica abbazia di monaci benedettini. Durate la fase di impaludamento della Valdichiana la zona rimase sostanzialmente spopolata, per poi acquisire importanza e demografia con il procedere della bonifica. All’inizio del XIX secolo, fu costruita una delle tredici Fattorie granducali con numerose coloniche leopoldine e, alla metà del secolo, giunse la ferrovia e la stazione.
- I suoli dei versanti sono caratterizzati da argille e sabbie, i suoli sono a tessitura tra franco limoso argillosa e franco argillosa, sono suoli calcarei; avvicinandoci all’area della Val di Chiana nei terrazzi fluvio lacustri in raccordo con il fondovalle, i suoli sono caratterizzati da sabbie con ciottoli silicei di piccole dimensioni, sono a tessitura franco argillosa/franco sabbioso argillosa, scheletro minuto di dimensioni e frequente; sono suoli da non calcarei a poco calcarei.
Caggiole: Zona Nord
- Casale in Val di Chiana con all’interno una parrocchia, la Pieve è situata a nord di Montepulciano. Vi era un antico ospedale prima che fosse distrutto il bosco da cui ebbe il titolo, onde sostituire in quel suolo scelti vitigni, per cui Montepulciano d’ogni vino è il re.
- I sedimenti sono costituiti da sabbie grossolane e da livelli lenticolari di ciottoli. Nella parte alta dell’Unità i suoli sulle sabbie sono a tessitura franco sabbiosa, scheletro assente, sono suoli calcarei. Scendendo verso il basso sono presenti sedimenti sempre sabbiosi, suoli più bruni di colore a tessitura franca/franco argillosa, scheletro da scarso ad assente, sono suoli calcarei.
Cerliana: Zona Nord-Est
- La Pieve prende il nome da un villaggio facente riferimento alla chiesa parrocchiale di S. Michele, a nord est di Montepulciano. Nel 1354 si registra che il Comune di Montepulciano incaricò i suoi sindaci di vendere per sei anni tutti i legnami, alberi, macchie e sterpeti della selva di Val di Chiana.
- In questa Unità i suoli sono a tessitura argilloso limosa, con intercalazioni sabbiose la tessitura diviene franco argillosa, sono suoli calcarei. Nei terrazzi pianeggianti, i suoli sono caratterizzati da argille e sabbie con ciottoli silicei di piccole dimensioni, sono suoli a tessitura franco sabbioso argillosa, scheletro minuto di dimensioni; sono suoli da non calcarei a poco calcarei. Verso il fondovalle caratterizzato dai terrazzi alluvionali del torrente Salcheto e Ciarliana, i suoli sono più profondi.
Piazza Grande Montepulciano Cervognano: Zona Sud -Est
- Casale con parrocchia di S. Andrea a Cervognano a est di Montepulciano.
- In questa Unità la parte collinare presenta i suoli limosi sopra alle sabbie compatte, sono a tessitura tra franco argillosa e franco limoso argillosa, scheletro assente, sono suoli calcarei. Scendendo verso il Torrente Salcheto e Ciarliana, l’Unità è caratterizzata da suoli che si sviluppano su terrazzi pianeggianti, terrazzi in raccordo con il fondovalle alluvionale, i suoli sono caratterizzati da argille e sabbie con ciottoli silicei di piccole dimensioni, sono suoli a tessitura franco sabbioso argillosa, scheletro minuto di dimensioni; sono suoli da non calcarei a poco calcarei.
Gracciano: Zona Nord
- Casale con chiesa parrocchiale di S. Egidio, da cui prende il nome una delle porte ed un quartiere della città di Montepulciano.Dal 1561, tutti i territori di quelle giurisdizioni ecclesiastiche entrarono a far parte della nascente Diocesi di Montepulciano.
- L’Unità è caratterizzata prevalentemente da suoli che si sviluppano sui terrazzi fluvio lacustri e sui terrazzi in raccordo con il fondovalle alluvionale. I suoli sono caratterizzati da sabbie con ciottoli silicei di piccole dimensioni, sono a tessitura franco argillosa/franco sabbioso argillosa, scheletro minuto di dimensioni; sono suoli da non calcarei a poco calcarei.
Le Grazie: Zona Nord
- Una borgata esterna a nord di Montepulciano, che sorse su quella che allora era indicata come via lauretana, in realtà lungo la via che collegava all’arteria principale. La piccola chiesa preesistente prese importanza a seguito di eventi miracolosi.
- La parte alta dell’unità è caratterizzata da sedimenti costituiti da sabbie e sabbie fini, a tratti con livelli più limosi, sono a tessitura franca/franco argillosa, scheletro da scarso ad assente, sono suoli calcarei; verso il basso dell’Unità dove i versanti divengono più irregolari ed ondulati, si rilevano suoli su sedimenti argilloso limosi, sono a tessitura da franco limoso argillosa ad argilloso limosa, scheletro assente. Sono suoli calcarei. La parte bassa è caratterizzata da terrazzi alluvionali del torrente Salarco, i suoli sono a tessitura franca/franco argillosa, tendenzialmente caratterizzati da sabbie fini e limi, leggermente calcarei, suoli profondi.
San Biagio: Zona Ovest
- Il rinascimentale tempio della Madonna di S. Biagio, costruito su progetto di Antonio da Sangallo il Vecchio tra il 1518 e la metà del XVI secolo, sorse inglobando i resti di quella che fu l’originaria pieve di S. Maria, primo edificio di culto di Montepulciano.
- Le parti alte dell’Unità presentano suoli su sedimenti prevalentemente sabbiosi, sono a tessitura franco sabbiosa, scheletro assente, sono suoli calcarei. Sui versanti più ondulati, si rilevano suoli su sedimenti argilloso limosi. Sono a tessitura da franco limoso argillosa ad argilloso limosa, scheletro assente. Sono suoli calcarei. L’area è delimitata dal Fosso dei Grilloni che si incontra con il Torrente la Ripa.
Sant’Albino: Zona Sud
- Piccolo abitato d’origine probabilmente romana. Si trova a metà strada fra Montepulciano e Chianciano, alla base orientale del Monte dei Cappuccini, in una gola cavernosa.
- E’ caratterizzata da un’ ampia vallata allungata verso est, caratterizzata nella parte alta dell’Unità da suoli a tessitura sabbiosa, spesso franco argillosa, scheletro assente, sono suoli calcarei; si possono rilevare suoli su sabbie bruno rossastre che poggiano sopra a delle calcareniti bioclastiche questo soprattutto nei dintorni del centro abitato di Sant’Albino. Verso il basso dell’Unità si trovano suoli che si sviluppano su sedimenti caratterizzati da argille sabbiose, limi e argille con intercalazioni di sabbie. I suoli sono a tessitura da franco limoso argillosa ad argilloso limosa, scheletro assente. Sono suoli calcarei.
Valardegna: Zona Sud-Est
- Località a ridosso della città murata di Montepulciano. La vallata di Valardegna ha un toponimo risalente ai primi secoli dopo l’anno Mille, quando vi insistevano le proprietà dell’antica famiglia degli Ardengheschi. La presenza di antiche fonti, stazioni di posta, chiese e conventi, ne denotano la presenza umana continua.
- I sedimenti sono costituiti da sabbie grossolane e da livelli lenticolari di ciottoli, nella parte alta dell’Unità, i suoli sulle sabbie sono a tessitura franco sabbiosa, scheletro assente, sono suoli calcarei. Nella parte morfologicamente più bassa dell’Unità nei versanti convessi a debole pendenza i suoli divengono più argillosi a tessitura da franco limoso argillosa ad argilloso limosa, scheletro assente, sono suoli calcarei.
Valiano: Zona Est
- Castello con chiesa plebana di S. Lorenzo e dogana di frontiera. Esiste ancora il Castello sopra un colle sulla destra del Canal Maestro della Chiana, da cui si entrava nello Stato Pontificio.
- Situata ad est della Val di Chiana, è caratterizzata da un ambiente collinare di origine fluvio-lacustre, i sedimenti sono caratterizzati da argille sabbiose di colore nocciola con concrezioni e noduli di carbonato di calcio; sono a tessitura da franco limoso argillosa a argilloso limosa, scheletro assente, sono leggermente calcarei.
Epilogo in attesa del 2024
L’11 aprile 2022, a Vinitaly, si è tenuta quella che potremmo definire la prima del progetto “Pieve”, ovvero una degustazione dei 12 prototipi (annata 2020), condotta dalla giornalista Veronika Crecelius insieme all’enologo Giovanni Capuano. Il riscontro del bicchiere è stato decisamente entusiasmante, tanto da rendere davvero spasmodica l’attesa per l’arrivo delle prime bottiglie ufficiali nel 2024. A risentirci.
Le foto di Montepulciano e dei grappoli d’uva sono tratte dalla pagina Facebook del Consorzio Nobile di Montepulciano.
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Come difendersi nel mondo del vino Piccolo manuale di sopravvivenza
Francesco Nardi, con scrittura agile, ci racconta il dietro le quinte del rutilante mondo del vino ormai sempre più affollato, dove non è tutto oro quello che luccica e sono tante le insidie alle quali si può andare incontro decidendo di approfondire la materia e fare esperienze sul campo.
Questa, almeno, è la teoria di Francesco Nardi che, nel suo libro “Come difendersi nel mondo del vino – Piccolo manuale di sopravvivenza” edito da NtsMedia, ha deciso di mettere in guardia aspiranti sommelier, appassionati o semplici curiosi dai pericoli in cui potrebbero imbattersi. In dieci capitoli l’autore propone un vero e proprio viaggio nel mondo del vino, alla scoperta in particolare delle mille creature che lo popolano.
Francesco Nardi, infatti, si concentra nel tratteggiare i profili dei molti personaggi che “abitano” questo settore, elencandone pregi e difetti e componendo così una sorta di bestiario. Dai patriottici agli esterofili, dai collezionisti agli accumulatori e poi ancora dagli esperti infallibili fino ai mitomani. E poi ancora, dalle manie degli “enochic” alle bravate dei “cafobevitori” e all’eterno dibattito tra pauperisti e spendaccioni. Con buona dose di sarcasmo tutti questi finiscono esaminati e descritti al fine di mettere in guardia chi li dovesse incontrare sulla sua strada.“Un libro non solo per neofiti enoici – scrive la giornalista Monica Coluccia nella prefazione – ma anche per gli addetti ai lavori, e quindi utile persino a costoro. Sarà divertente per tutti – continua – cercare e trovare, nascosto tra le righe di una prosa a tratti feroce, il percorso individualmente compiuto in qualità di sommelier o appassionato. Vi sentirete giudicati anche se non c’è qui nessun giudice, ma solo un osservatore e un cronista minuzioso, distaccato quanto basta”.
Leggero, ironico e con un certo gusto per la polemica, un vero e proprio manuale di sopravvivenza per appassionati e sommelier. Consigli pratici, – non richiesti, ammette l’autore nella sinossi – per non smettere di amare il vino.Dati
Titolo: Come difendersi nel mondo del vino
Sottotitolo: Piccolo manuale di sopravvivenza
Copertina: in allegato
Autore: Francesco Nardi
Editore: NtsMEdia, 2022
ISBN: 978-8894669510
Pagine: 194
Prezzo: 15,00L’autore
Francesco Nardi (1977), sommelier per passione. Imprenditore nel settore della comunicazione, per anni si è dedicato all’informazione. Ha scritto per il Riformista, Europa Quotidiano, Il Corriere del Mezzogiorno e diverse altre testate. Ha già pubblicato: “Senza se(x) e senza Ma(rx) (2007); “S’ode a destra una squillo” (2009); “Riformatorio Costituzionale” (2009); “Tifosi. Dal calcio alla politica, gli italiani sugli spalti” (2018); “Sofia. Lettere semiserie dall’Occidente” (2021); “Apollonia. Lettere armate dagli anni di piombo” (2021).
Per contattare l’autore
mail: info@francesconardi.net
web: http://www.francesconardi.net
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