The Duel of Wine, sfida all’ultimo vino


Ritorna al cinema con The Duel of Wine il vulcanico Charlie Arturaola, uno dei migliori 10 palati dell’American Sommelier Association. Visionando il trailer si intuisce subito che il film sarà un vero spasso e che la trama in stile commedia altro non è che un pretesto per catturare l’attenzione dello spettatore per poi coinvolgerlo in un viaggio affascinante alla scoperta dei grandi vini del mondo, molti dei quali italiani. Il Lungometraggio in realtà uscirà nelle sale a fine anno ma nel frattempo, tanto per stemperare l’attesa, Charlie Arturaola, coadiuvato dall’affascinante sommelier e giornalista Adua Villa e da Davide Merlini, Maître Sommelier nel ristorante “Le Jardin de Russie” dell’Hotel De Russie di Roma, ha presentato The Duel of Wine  alla 48° edizioni di Vinitaly conclusasi qualche giorno fa. A Verona Arturaola ha scelto di far parlare i veri protagonisti del film che, senza nulla togliere agli attori in carne e ossa, sono le splendide bottiglie di vino, a tutti gli effetti parte integrante del cast. È stato davvero entusiasmante attraversare le terre del vino del vecchio e nuovo mondo: dalla Rioja Alavesa a Mendoza, all’Umbria, al Messico, al Piemonte, alla Sardegna al Veneto e alla Champagne. Un’ottima opportunità per conoscerne anche le uve: dal Tannat al Tempranillo, passando per Sagrantino e Nebbiolo, Carignano, Dorona e molte altre ancora.

Alla fine, come per ogni Notte degli Oscar che si rispetti, queste sono state le mie nomination:

Bodega Txacoli Talai Berri – Getariako Txakolina Euskadi 2013: la cosa è complicatissima. Getariako Txakolina è una denominazione di origine dei Paesi Baschi mentre il vino è fatto per il 90% di uve Viñedo e per il restante 10% di uve Hondarribi Beltza. Ad ogni modo è un vino che mi ha letteralmente folgorato, con un naso intenso di agrumi e salvia, dritto come una lama, sembra asprinio di Aversa, adorabile!

Fallegro Langhe Favorita DOC Gianni Gagliardo 2013: altra folgorazione sulla via di damasco. Si tratta di un vino ottenuto da uve Favorita che altro non sono che la versione piemontese del Vermentino. Elegante, fresco e sapido, leggiadro.

Lugana Riserva Sergio Zenato 2011: 100% Trebbiano di Lugano, il naso è una meraviglia di creta, frutta matura e erbe aromatiche. In bocca è rotondo, pieno, suadente!

Chianti Classico Riserva Carpineto 2009: 80% Sangiovese, Canaiolo ed altre varietà a bacca rossa fino al restante 20%. Naso intenso di frutta rossa delicata ma anche spezie, catrame. In bocca è stupendamente morbido e avvolgente, Sangiovese tutta la vita!

Barolo Gianni Gagliardo 2003: dai vigneti di La Morra, con aggiunta delle uve di Monforte d’Alba e Barolo. Da un’annata difficile esce un capolavoro, non aggiungerei altro!

Scrivendo mi accorgo che i miei “Oscar” sono quasi tutti italiani, sciovinista che non sono altro!

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