Vinitaly si, Vinitaly no, Vinitaly forse


Irene Graziotto per la Stanza del vino

Vinitaly sì, Vinitaly no… per citare Elio e le Storie Tese. Perché la più grande fiera del vino italiano ha mostrato proprio in questo 50esimo anniversario potenzialità e limiti.

I numeri parlando chiaro e non temono a rendere noto una contrazione:  130 mila i visitatori registrati nei quattro giorni, circa 20 mila presenze in meno rispetto allo scorso anno. Mi accodo quindi alla schiera di colleghi che hanno evidenziato problematicità e abbozzato soluzioni nella speranza che il direttivo di VeronaFiere possa trarre da tali scritti spunti di miglioramento. Ecco la mia pagella.

Vinitaly sì:

perché la densità metro quadro-relazioni ha pari solo nei buchi neri

perché è una vetrina del vino che l’Italia non può lasciarsi scappare e che per questo credo in parte debba rivedere la sua formula, rendendola internazionale

perché il Padiglione 8 – dove era insediato il cuore green della fiera  con VinitalyBio, Vivit, FIVI – si è rivelato di grande appeal e stimolo

perché il tessuto fra fiera e Verona città si è ulteriormente irrobustito creando al contempo nuovi spazi, con 29 mila presenze registrate al Vinitaly and the City. Così i buyer si concentrano in fiera e i wine lover si godono la città

Vinitaly no:

perché la fiera del vino italiano non può presentarsi con un cibo a dir poco pénible (salvo rare eccezioni: Pizza e Chiaretto).

perché: ancora sti bagarini? Ne va non solo del versamento di bile di chi compra il biglietto regolare a 80 euro ma anche della credibilità della fiera. Non si potrebbero creare ad esempio dei biglietti con codici univoci, in modo da capire chi è che li bypassa ai bagarini?

Perché con un collega che si è sentito male abbiamo bussato a due autoambulanze, entrambe sfornite: senza operatori né dentro né nei dintorni . E così ci siamo diretti al Pronto Soccorso. Per fortuna non era nulla di grave ma lo fosse stato un tale servizio avrebbe rivelato in maniera scoperta le sue fallanze (annoto en passant che erano le 13, sia mai la pausa pranzo c’entri).  Ecco io cercherei altre maniere per conquistarmi la prima pagina sui giornali nazionali.

perché manca il personale di sicurezza in grado di buttare fuori chi assume comportamenti scorretti. E nella stampa estera i briachi – per quanto in netto calo quest’anno – sono ancora fra i temi più caldi.

Vinitaly bho

perché il traffico presenta ancora qualche problema sebbene sia migliorato già quest’anno grazie alle navette. L’assalto alle stesse però da parte dei visitatori apre scenari manzoniani da capitolo XII.

perché Internet quest’anno funzionava meglio (a detta dei colleghi esteri che usavano il wi-fi, personalmente non ho riscontrato problemi).

perché un posto con due cadreghe per riposare le stanche terga potrebbe essere alquanto d’aiuto, sia fisico che mentale.

perché, mi raccontavano alcuni produttori, non si può chiudere l’acqua delle lavastoviglie mezz’ora prima della fiera quando ancora ci sono degustazioni in corso e poi permettere sì agli stessi di entrare la mattina alle 7.30 per organizzarsi e apprestare tutto ma aprire nuovamente l’acqua solo alle 9.30.


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