90 punti non sono niente di che


di Irene Graziotto

Capita talvolta che i risultati più interessanti non siano quelli voluti e intenzionali ma quelli che emergono a margine di una ricerca, di un progetto, di un lavoro.

Succede così che uno studio dell’UCLA riguardante vini che provengono da realtà certificate in materia biologica e biodinamica faccia parlare di sé non tanto (o, meglio, non solo) per le conclusioni centrali quanto per uno schema che compare a pagina 9 della ricerca stessa.

Lo schema in questione, sommerso nei 26 fogli i cui consta lo studio, rileva infatti strane tendenze nei punteggi di alcune delle più rinomate guide americane. Oltre che interessanti meccanismi psicologici.

Ritenendo interessante i risultati emersi, vi volevo proporre l’articolo in merito uscito su Wine Searcher. Per chi volesse la versione originale era qui: http://www.wine-searcher.com/m/2016/08/90-points-the-new-average-for-wine-advocate. Dico era e non è perché tale articolo è sparito, vuoi per il venir meno dell’acrimonia dell’autore di Wine Searcher, vuoi per fattori che muovono il sole e l’altre stelle.

Tuttavia, siccome la sindrome da 1984 (con il suo Doublethink e il Newspeak)  è sempre presente e per fugare dubbi eventuali, a provare che tale articolo esisteva sono gli snippet di alcune testate (le trovate googlando: 90-points-the-new-average-for-wine-advocate) e qualche tweet che ne riporta il titolo. Arrivando al dunque, a seguire la traduzione integrale dello stesso.

“90 punti non sono niente di che. Di fatto, è semplicemente la media per un vino californiano, stando ai punteggi di Wine Advocate”.

Questa curiosa circostanza emerge da un articolo dell’UCLA (Università della California Los Angeles, ndt) pubblicato questa settimana e riguardante vini prodotti da uve con la certificazione biologica o biodinamica. Non è il fulcro della ricerca – di fatto, tale circostanza è “nascosta” in una tabella a pagina 9 delle 26 di cui consta la ricerca.

Tre ricercatori hanno monitorato tutti i punteggi dei vini californiani su varie testate dal 1998 al 2009, per un totale di oltre 74 mila vini.

La media dei punteggi su Wine Advocate è risultata essere di 90.005, su Wine Enthusiast di 87.427 e su Wine Spectator di 86.388.

“Tendono (quelli di Wine Advocate) a essere molto generosi nei loro voti” è la dichiarazione rilasciata a Wine Searcher dal Professore di economia ambientale Magali A. Delmas, autore principale dello studio.

Wine Advocate registra inoltre la minore deviazione standard. Questo può essere dovuto al fatto che il limite superiore per tutte e tre le pubblicazioni sono i 100 punti  e quindi i vini da 100 punti semplicemente non erano così tanto sopra la media per Wine Advocate rispetto alle altre due.

Wine Enthusiast e Wine Spectator possono anche essere meno generosi nel complesso rispetto a Wine Advocate, ma sono magnanimi nei confronti dei vini che si avvicinano ai 90 punti.

Lo studio riporta: “Curiosamente, sembra esserci un effetto di arrotondamento per eccesso per il quale punteggi di 89 diventano 90. Ci sono meno vini che totalizzano 89 punti (5153 vini) di quanti ne totalizzino 88 (7584 vini) o 90 (6989 vini). Questo sembra essere una tendenza che riguarda soprattutto Wine Enthusiast e, in misura minore, Wine Spectator.

Wine Advocate ha recensito un numero nettamente inferiore di vini californiani rispetto alle altre due pubblicazioni: 14.243 in 12 anni, rispetto ai 22,544 di Wine Spectator e i 37,361 di Wine Enthusiast.

Wine Enthusiast ha l’escursione più ridotta in quanto il punteggio più basso che ha dato a questi 37.361 vini è stato 80. Il punteggio più basso dato da Wine Spectator è 55 mentre per Wine Advocate si parla di 64.

Nella guida pubblicata da Wine Advocate in merito ai propri punteggi si legge che i vini che ottengono punteggi fra il 90 e il 95 sono “eccezionali; di straordinaria complessità e carattere”. Vale la pena notare che nella ricerca sono stati inclusi sono vini californiani. Forse, secondo Wine Advocate, la media del vino californiano è semplicemente straordinaria comparata col resto del mondo.


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