Zalto, il bicchiere perfetto


Chi ha visto il film The Blues Brothers ricorderà quando Elwood (Dan Aykroyd), in un lussuoso ristorante francese, dopo aver ordinato una dozzina di Dom Perignon del 1971, al sommelier che lo rimprovera per aver sbagliato calice risponde con un eloquente gesto di stizza e lo invita, senza troppi fronzoli, a versare lo champagne nel bicchiere che ha in mano. Scena esilarante senza dubbio ma quell’improbabile sommelier fine anni settanta aveva ragione, il bicchiere è importante, direi fondamentale; sappiamo che è in grado di esaltare un vino o penalizzarlo in maniera inesorabile.  Non è mia intenzione addentarmi in questioni di tecnica di servizio, esistono autorevoli trattati sulla materia ai quali rimando, invece voglio parlare di un’azienda austriaca e dei suoi bicchieri, la Zalto. Forse siamo di fronte al bicchiere perfetto, tanto da far dire a Francois Mauss, presidente del “Grand Jury Europeo” dei degustatori che non solo questo è il miglior bicchiere che esiste in commercio ma che ha anche in se qualcosa di erotico. Esagerazione? Forse, ma se vi capita tra le mani sentitene la consistenza (sono ultra leggeri) e provate a degustare lo stesso vino con il bicchiere Zalto e poi con altri bicchieri, rimarrete meravigliati. Naturalmente il prezzo è decisamente importante con buona pace del vecchio Elwood.


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