La riscossa della Calabria enoica: Casa Vinicola Criserà


Confesso che fino a qualche anno fa tendevo a considerare poco la Calabria vinicola; con mia grande ignoranza circoscrivevo il vino calabrese a una sola famosa azienda (Librandi) o poco più. Per fortuna il vino è materia talmente vasta e infinita che se ti ci addentri con passione e umiltà ti sorprende continuamente. È  stato così anche per la Calabria; che poi, a ben guardare, la vite in terra calabra ha origini antichissime (prima del 744 a.c.); addirittura i greci la identificarono come l’Enotria ovvero la terra del vino e offrivano i vini di Calabria agli atleti vincitori dei giochi olimpici. Un vino con un incredibile retaggio culturale e qualitativo quindi, poi, purtroppo, con il passare dei secoli si perse per strada fino ad arrivare all’oblio.
Nel corso di quest’ultimo decennio le cose sono cambiate ed oggi, grazie anche al recupero degli antichi vitigni autoctoni quali Gaglioppo, Costa Viola, Magliocco, Scilla, Greco di Bianco, Arghilla, Mantonico, è tutto un fiorire di azienda con produzioni di grandissima qualità. Una di queste è sicuramente la Casa Vinicola Criserà della famiglia Tramontana, attiva nel mondo del vino fin dalla fine del 1800, che ho scoperto grazie ad una cara amica romana. Gli ettari vitati sono 45 (15 di proprietà e 30 in affitto) dislocati in varie zone della Calabria.

I Vini degustati

Costa Viola – Indicazione Geografica Tipica 2010
Da uve Chardonnay (30%), Sauvignon (30%) e Greco bianco (40%).
Un naso davvero intrigante con le note fruttate in evidenza (agrumi, pesca) ma anche crema pasticcera. In bocca è meno incisivo, con un pizzico di corpo in più (forse l’annata?) sarebbe strepitoso. Bella la sapidità e l’acidità.

Armacia -Rosso Costa Viola IGT 2010
L’armacia è il tipico muro a secco in pietra che costituisce i terrazzamenti della Costa Viola dove da secoli viene praticata la “viticoltura eroica” in forte pendenza che contribuisce a salvaguardare il territorio.
Vitigni autoctoni quali Prunesta, Malvasia Nera, Nerello e Gaglioppo vengono coltivati con fatica e amore da piccoli produttori riuniti in cooperativa, con una resa max: 60q/Ha. Matura per tre mesi in botte di castagno.
Così la percentuale dell’uvaggio: Nerello (30%), Prunesta (30%), Malvasia Rossa (20%), Gaglioppo (20%)
Ecco il vino rosso ideale per l’estate, tant’è che anche il produttore consiglia di berlo fresco. Di un bel rosso rubino, naso intenso con i frutti rossi (ciliegia) in evidenza, balsamico. In bocca è molto morbido ed equilibrato.

Nerone di Calabria IGT 2005
Prodotto con uve Sangiovese 30 % e Nerello Calabrese 70% selezionate sulle impervie e soleggiate colline Calabresi a circa 600-800 mt. di altitudine, vendemmiate tardivamente per ottenere il massimo della concentrazione aromatica. Vinificato all’antica maniera con 48 ore di macerazione e fatto fermentare in piccoli botti di rovere.
Bel rosso rubino, naso intenso e complesso, frutti rossi, china, spezie e cuoio. Vino di grande stoffa, in bocca è elegantissimo, morbido e con un tannino lieve. Bella la corrispondenza tra naso e bocca, molto equilibrato. Bere un vino così è un grande privilegio!

“I calabresi mettono il loro patriottismo nelle cose più semplici, come la bontà dei loro frutti e dei loro vini. Amore disperato del loro paese, di cui riconoscono la vita cruda, che hanno fuggito, ma che in loro è rimasta allo stato di ricordo e di leggenda dell’infanzia”
Corrado Alvaro

“In Calabria è stato commesso il più grave dei delitti, di cui non risponderà mai nessuno: è stata uccisa la speranza pura, quella un po anarchica e infantile, di chi vivendo prima della storia, ha ancora tutta la storia davanti a sé”
Pier Paolo Pasolini


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