
Com’è bella la città com’è grande la città, com’è viva la città, com’è allegra la città. Piena di strade e di negozi e di vetrine piene di luce con tanta gente che lavora con tanta gente che produce. Con le réclames sempre più grandi coi magazzini le scale mobili coi grattacieli sempre più alti e tante macchine sempre di più. D’accordo era domenica e quindi Milano era sicuramente meno tronfia di come la dipinge Gaber, però a me che vengo dalla campagna fa sempre un grande effetto. Per percorrere sei chilometri, questa è la distanza che separa la Stazione Centrale da Via Gattamelata (sede di Identità Golose e Food&Wine), ho seriamente corso il rischio di ritrovarmi nel fantomatico paese di Vergate sul Membro (Tognazzi docet), però alla fine ce l’ho fatta e son soddisfazioni. Su Identità Golose, non avendo competenza in materia, solo una breve considerazione: ormai Cracco, Cedroni, Uliassi, Scabin, ecc, grazie a programmi come Master Chef (e non solo) sono delle vere proprie star; tant’è che nei sogni adolescenziali, oltre a fare il cantante e il calciatore, si aggiungerà presto anche il sogno di diventare chef: un bene? Un male? chissà, ai posteri l’ardua sentenza.

Da Food&Wine, (mi sono concentrato soprattutto sul wine) qualche bella sorpresa, su tutti: Villa Job (Grave del Friuli) della quale parlerò prossimamente; poi il prosecco di Col del Sas, con un inedito Giampaolo Giacobbo dietro al banchetto; i vini di Raffaele Pagano- Joaquin e il Giardini Arimei, passito secco dell’isola d’Ischia, fattomi assaggiare dalla dolcissima Michela Muratori.
Ha dimenticavo, interessante anche l’OT 2007 (Syrah 50%, Cabernet Franc 35%, Petit Verdot 15%), di Oliviero Toscani, che mi è stato anche presentato dal mitico Alessandro Scorsone; Toscani mi guarda e dice rivolto a Scorsone: “Ma è straniero?” e meno male che non avevo ancora aperto bocca!
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