Fiano e Aglianico, del Cilento: i vini del Cavaliere


Il mio primo ricordo della Campania risale ai primi anni ’70: Torre del Greco, un frastuono di clacson incredibile, due macchine che si tamponano leggermente e nemmeno si fermano, qua al nord i proprietari imbufaliti avrebbero chiamato come minimo la guardia nazionale. Si lo so, poi c’è la Campania con le sue mille contraddizioni, la monnezza, la camorra, problemi enormi; problemi che è comodo delegare solo a quella terra; sono e saranno sempre problemi italiani. Poi c’è la Campania terra di gente bellissima, in grado di emozionarmi sempre, figuriamoci se poi parliamo di vino. È così su “Faccia libro” succede che conosco Raffaella Fortunato cilentana verace, napoletana d’adozione. Condividiamo pensieri e vino e poi un giorno mi dice: “Ti va di scrivere per il mio sito Cookartmagazine?” Ne vado fiero, un blog bellissimo, casomai, se proprio vogliamo trovagli un difetto è che ci collaboro io. Raffaella mi parla di tanti vini campani e di una cantina in particolare, dopo mille peripezie, mi manda due campioni; la cantina è l’azienda vinicola Cuomo, i vini sono un Fiano del Cilento 2010 e un Aglianico del 2009. I Vini del Cavaliere, così si chiamano all’anagrafe, sono uno degli esempi più fulgidi di che cosa voglia dire ottimo rapporto qualità/prezzo, vini per niente ruffiani che non sono nati per stupire ne  e che non avranno vita facile tra i cinque grappoli e i tre bicchieri eppure hanno la straordinaria capacità di essere vino per la tavola quotidiana di ottimo livello e di questi tempi se permette non è poco.

Ai 4 ha di vigneto in gestione in località Moio di Agropoli i Cuomo hanno recentemente “aggiunto” un nuovo ettaro di vigna, (impiantato, oltre che a Fiano e Aglianico, anche a Merlot)  in località Feudo La Pila, proprio di fronte all’immobile dove hanno sede, cantina e casa.

L’ azienda é gestita oggi dalla terza generazione della famiglia Cuomo, che emana un amore quieto e appassionato per la terra e la vigna, agricoltori oltre che viticultori. Giovanni nipote del nonno ”Cavaliere” Francesco e figlio di papà Domenico, ne ha cura professionale ed appassionata,  con la preziosa collaborazione della moglie Catia, giovane donna bella e sorridente, fattasi vignaiola e sommelier per doppia passione.

Le Doc Fiano ed Aglianico hanno storia antica, furono impiantate ad Elea ed a Paestum dai Greci e trovarono nella natura argilloso calcarea del terreno e nel clima del Cilento le condizioni ideali per esprimersi e sprigionare la loro personalità

Parlandomi di questi vini Raffaella ha detto “sono di parte, e non sono una “tecnica” lo sai, ma questi vini nostri, impiantati sulle colline ancora vive del Cilento, che sul mare si affacciano così da vicino ma che hanno alle  spalle una montagna così forte e aspra,  annusano il profumo  di entrambi…però quel tocco in più che ti danno é il “sale” finale, quella nota sapida, hai presente l’odore del mare che restava una volta sulla pelle quando tornavi a casa la sera? Ecco nei vini nostri c’é il profumo del sale del mare della Magna Grecia, i nostri  sono vini di mare fatti da gente di terra.

 I vini degustati

Granatum DOC Cilento  2009 (Aglianico 100%): Affinamento barriques di rovere nuove di I° passaggio per circa 6 mesi. Un Aglianico di bella struttura, speziatura e frutti rossi al naso, onesto e verace.

Heraion  D.O.C. Cilento 2010 (Fiano 100%): fermentazione a temperatura controllata in fermentini di acciaio inox, affinamento in serbatoi di acciaio inox per circa 4 mesi. Un bel giallo oro e grande morbidezza; in questo vino c’è il sud con i suoi sapori, in particolare mi ha colpito una nota d’olio d’oliva. Un bel vino, mai banale.

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