
Con Lorenzo Massart, il proprietario di Poggiotondo, ci siamo dati appuntamento a Vinitaly, deve farmi assaggiare assolutamente il Vin Santo del Chianti Collefresco. Nelle settimane precedenti avevo avuto modo di conoscere gli altri vini aziendali: Poggiotondo 2008, C66 2008, il Chianti “Le Rancole 2006”, vini diretti, personali, poco piacioni, che ho molto apprezzato. Qualche giorno prima Lorenzo mi manda una mail per la conferma dell’appuntamento e per invitarmi a dare un occhiata al sul suo sito, dove troverò i quadri che dipinge. Già, perché Lorenzo Massart, oltre ad essere vignaiolo è anche pittore, scoprirò poi a Verona che fa anche altro nella vita. Guardo le sue tele e non appositamente non faccio ricerche approfondite per scoprire il suo volto. Lo immagino una specie di bohémien, dedito alla vigna e alla pittura, un vero artista insomma. A Verona l’appuntamento è presso lo stand dei Vini Buoni D’Italia; arrivo e colpo di scena, Lorenzo è tutt’altro che un bohémien, è vestito di tutto punto, impeccabile. Allora gli racconto di come me l’ero immaginato e di quanto mi ha sorpreso e giù risate. Scopro dal suo esilarante biglietto da visita che tra le varie è anche avvocato. La simpatia è immediata, d’altronde provate a immaginarvi un biglietto da visita dove a fianco ad ogni professione di Lorenzo Massart c’è un quadratino vuoto dove voi (o lui) potete mettere una x a seconda del tipo di questione state trattando al momento dell’incontro: una causa, la degustazione di un suo vino o l’acquisto di un suo quadro. Lorenzo Massart è un anti depressivo naturale e da subito capisco che si diverte un mondo in tutto quello che fa, emana un’energia davvero particolare. Mi racconta del suo Vin Santo del Chianti, solo seicento bottiglie da 375 ml, e di come non siano molte le aziende che lo fanno seriamente; anzi, la cosa pazzesca racconta è che alcuni ristoratori toscani preferiscono offrire al consumatore come vino dolce il Passito di Pantelleria. Assaggiamo, mi colpisce subito, sontuoso e nobile. Venti minuti, un incontro folgorante. Ci lasciamo con l’augurio di rivederci presto nel Casentino o a Firenze dove ha il suo studio legale/galleria d’arte/punto di degustazione. Riflettendoci, nell’etimologia del cognome c’è un destino: Mass Art, concentratore d’arte, incredibile.
I vini degustati
Lorenzo Massart è devoto al Sangiovese ed è per un vino che sia di terroir senza fronzoli. L’azienda si trova nel Casentino per la precisione a Subbiano in provincia di Arezzo, l’ultimo avamposto del Chianti. L’azienda agricola ha un’estensione di 53 ettari ed oltre alla vigna vi è un’intensa attività di olivicoltura seguita dalla moglie Cinzia Chiarion che ha anche un sito sull’argomento: Olio&Salute.
Poggiotondo 2008
Da uve sangiovese 85% e canaiolo 15%, matura in botti di cemento e viene affinato in bottiglia per almeno sei mesi. Bel naso di marasca e cioccolato, china. È il vino base dell’azienda con grandi prospettive di crescita, il 2008 è ancora in cerca di un suo equilibrio ma si farà.
C66 2008
Da uve sangiovese 95% e merlot 5%. È il vino che nasce con il contributo della moglie Cinzia. Naso stupendo di spezie, note animali, ricco e complesso, bellissima espressione del Sangiovese, chissà che cosa sarà questo vino tra dieci anni.
Chianti “Le Rancole” 2006
Da uve sangiovese 80% e canaiolo 20%: si produce solo nelle annate più favorevoli. Matura per il 40% in barrique, per il 60% in botti di media grandezza. Viene poi affinato in bottiglia per un anno prima della commercializzazione. Al naso china e ciliegie e spezie, bella acidità. Anche in questo caso siamo di fronte ad un vino molto giovane che con il tempo emozionerà.
Vinsanto del Chianti Collefresco 2003
Da uve trebbiano 80%, malvasia 20%. Eccolo il capolavoro! Solo 600 bottiglie per questo nettare dal colore oro lucente. Dopo cinque anni di maturazione in caratelli di varie dimensioni fa un anno di affinamento in bottiglia. Al naso miele, confettura di albicocca, rotondo viscoso e morbido lontano anni luce dalla stucchevolezza. Giù il cappello.
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