Lison Pramaggiore, qualcosa sta cambiando: Azienda Agricola Mazzolada


Fino a qualche anno fa, immaginare che una cantina del Lison Pramaggiore facesse un metodo classico era utopia allo stato puro. Il territorio di Lison, DOC al confine tra Veneto Orientale e Friuli Venezia Giulia, è storicamente vocato e votato alla produzione di grandi quantità. Vini, quelli di Lison, di sicuro beverini ma, e questo vale per molte delle aziende della zona, di qualità modesta. In realtà si è sempre badato a sbrigare l’ordinario concedendosi raramente qualche sogno, qualcosa che andasse oltre. Per questo motivo sono rimasto davvero stupito nell’assaggiare non dico uno, ma ben due vini dell’Azienda Agricola Mazzolada in grado di movimentare quella sorta di “Mare della tranquillità” che è la DOC Lison. Il primo vino, per l’appunto un metodo classico (Chardonnay 70%, Pinot Bianco 15%, Riesling renano e italico 15% )è di recente uscita; infatti ho degustato la prima cuvèe, una sorta di sperimentazione, con una sosta di 12 mesi sui lievi ma già dalla prossima produzione la sosta sarà di 24 mesi (personalmente lo lascerei ad affinarsi anche per 36 mesi): i margini di miglioramento per questo metodo classico “veneziano” sono ampi ma già oggi è una scommessa vinta. Il secondo vino è invece è una Malvasia aromatica di Candia in versione Charmat. Questo prodotto di Mazzolada mi ha davvero stupito e sto parlando di una “semplice” Malvasia. È un bicchiere davvero particolare, entra in bocca con una leggera dolcezza per poi virare su una nota amarognola molto delicata, è elegante ed equilibrato e poi, least but not least, consente di evitare l’abbinamento standard e un po’ monotono che la vuole solo con i dessert e di osare anche con i crostacei e i crudi di pesce; davvero una bella sorpresa.

L’azienda agricola Mazzolada

Gestita da più di venticinque anni dalla famiglia Fraccaro Genovese, l’azienda dispone di 126 ettari di cui 93 a vigneto. A guidarla sono i fratelli Francesca e Renato; in particolare Francesca, che se ne occupa in prima persona, ha scelto di andare oltre la produzione di vino, trasformando l’azienda in una sorta di oasi naturale circondata da canneti, corsi d’acqua e da uno splendido “casone” situato al centro del laghetto artificiale, fedele riproduzione della tipica casa con il tetto di canne utilizzata dai pescatori di Caorle, dov’è possibile organizzare degustazioni, pranzi, incontri. Da non dimenticare l’antico frassino che ha più di 250 anni, situato al centro dei vigneti e inserito nel censimento degli alberi antichi del veneziano come l’esemplare più vecchio di tutta la provincia.


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