
Diciamo che ci vuole una bella dose di coraggio per mandare il proprio vino a una decina di blogger affinché esprimano pubblicamente un parere sul contenuto della bottiglia. Incoscienza? Non direi, piuttosto consapevolezza di avere per le mani un ottimo prodotto. La temeraria in questione è Elisa Mazzavillani, giovane e grintosa viticoltrice nelle argillose colline di Castrocaro Terme dove dal 1999 ha sede la cantina Marta Valpiani che altri non è che la mamma di Elisa. La realtà vitivinicola, strettamente a conduzione familiare, è gestita, dalla campagna alla bottiglia, da Elisa Mazzavillani (in cantina) e da Marta Valpiani (in vigna). L’enologo invece è Nicola Pittini (proprietario, assieme alla moglie Luisa Menini, di quella splendida cantina delle Grave friulane che è Borgo delle Oche). L’idea di Elisa è di verificare, in due momenti diversi dell’anno, tramite un “tasting panel” di professionisti e di appassionati, le doti di affinamento del suo Castrum Castrocari Superiore 2009, un Sangiovese in purezza. Il primo assaggio era previsto per la fine maggio, mentre per il secondo bisognerà attendere la fine del 2012 (Maya permettendo) verificando così l’evoluzione del vino.

Castrum Castrocari Superiore 2009 (vino, prodotto in 2600 bottiglie, verrà immesso sul mercato a novembre 2012)
Per cominciare due note sull’annata riportando quanto dettomi da Elisa Mazzavillani: “Il 2009 è stata un’annata stupenda, abbastanza secca ma le piante non sono mai andate in stress idrico; ha piovuto quando doveva, uno spettacolo. È stata la mia prima annata calda, non abbiamo fatto la vinificazione alla zelandese con l’ausilio del ghiaccio secco, quella è partita dal 2010”. Il vino fa un breve passaggio (sei mesi) in barrique di rovere francese (2′ e 3′ passaggio) e 8 mesi di affinamento in bottiglia.
Bottiglia n° 192 – primo assaggio 06/06/2012 ore 18.30: Versato nel bicchiere sento che il vino ha bisogno di esprimersi e allora lo lascio stare per un po’. Il naso è complesso, china, frutta rossa matura, ciliegia, marasca, prugna, leggera speziatura, tabacco ma anche sangue e ferro. In bocca il frutto è potente, molto morbido con una corrispondenza tra naso e bocca davvero notevole. Un bel bicchiere. A cena lo abbinerò con una bistecca cotta alla brace, anche se sono convinto che con questo vino ci possano essere abbinamenti meno banali e più intriganti. A bicchiere finito la voglia di versarsene subito un altro è tanta, ottimo segno.
Secondo assaggio 07/06/2012 alle ore 18.30: Il naso è in perfetta rispondenza con l’assaggio fatto ventiquattro’ore prima, s’è concretato più sul frutto e si è attenuata la nota alcolica. Il tannino, anche se levigato, è più presente del giorno prima. Bella la persistenza con quella nota di frutti rossi che rimane a lungo. Complimenti Elisa, gran bel vino, ci rivediamo tra sei mesi.
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