
Dopo il Pinot Nero della Val Venosta, non poteva mancare una panoramica sull’altro vino simbolo della Valle ovvero il Riesling. In Italia si coltiva Riesling (o Riesling Renano) su circa 300 ettari dei quali 64 si trovano in Alto Adige e 10,5 ettari nella Val Venosta. La storia del Riesling in Valle inizia circa 30 anni fa, quando la Famiglia Schuster (Befehlhof) decide di piantare il nobile vitigno a Vezzano. Oggi il Riesling ricopre il 14 % della superfice vitata e dal 1995 si fregia della denominazione “Alto Adige Val Venosta DOC Riesling“. La varietà viene coltivata su sedimenti morenici (base di Gneis, una roccia metamorfica) e su altitudini che vanno da 600 fino a 800 metri s.l.m.. Il clima in Val Venosta è molto adatto per il Riesling perché fresco, con una temperatura media durante l’anno di 10,5°C (Bolzano 12°C). In più il clima secco limita le precipitazioni, siamo attorno ai 450 mm di pioggia all’anno contro gli 800 mm/anno di Bolzano. Grazie a una fase di maturazione lunga, fino a 120 giorni dopo la fioritura della vite, il Riesling della Val Venosta, ha un carattere varietale unico in Italia, ed è per questo motivo che qui esprime vette di eccellenza assoluta, premiatissimo dalle guide e ricercato dagli appassionati.
La degustazione
Come per il Pinot Nero, l’Associazione Viticoltori della Val Venosta ha proposto in degustazione l’annata attualmente in commercio e alcune bottiglie di vecchie annate, questi i vini:
1.Weingut Falkenstein – Naturno 2013: naso subito protagonista, netto, pulito, emerge impetuosa la giovinezza. Bisogna avere la pazienza di aspettarlo nel bicchiere perché cresce, compaiono note di miele e frutta secca. Trentamila le bottiglie prodotte.
2.Weingut & Hofbrennerei Unterortl – Juval 2013: grande classe nel bicchiere, la mano di Martin Aurich, per 4500 bottiglie prodotte.
3.Himmelreichhof – Castelbello-Ciardes 2013: Altro Riesling notevole; perfetto equilibrio tra acidità e dolcezza esempio dell’assoluta vocazione della Val Venosta. Duemila bottiglie prodotte.
4.Rebhof – Castelbello-Ciardes 2013: naso meno d’impatto dei precedenti però in bocca sviluppa una buona complessità.
5.Köfelgut – Castelbello-Ciardes 2013: naso interessante che cresce lentamente, in bocca però non ha grande struttura, forse qualche anno in bottiglia gioverà.
6.Marinushof – Castelbello-Ciardes 2013: vendemmiato piuttosto tardi con una certa percentuale di botrite che lo rende particolarmente interessante. Duemila bottiglie prodotte.
7.Befehlhof – Vezzano 2013: vendemmiato in due tempi diversi con una piccola percentuale di botrite. Naso caratterizzato da note di frutta surmatura (albicocca) ma in bocca è sorretto da una bellissima acidità. Un gran bel Riesling per sole 1600 bottiglie.
8.Marinushof – Castelbello-Ciardes 2012: naso con belle note mielate, in bocca rotondo e avvolgente, sempre sorretto da una bellissima acidità. Come per il 2013 vendemmiato piuttosto tardi con una parte di uve botrizzate. Prima annata del Riesling di Marinushof, un anno in più in bottiglia donerà eleganza.
9.Befehlhof – Vezzano 2011: Anche per Befehlhof, rispetto al 2013, i due anni di bottiglia regalano complessità. Deve trovare però un suo equilibrio, ma non c’è alcuna fretta, un vino così lo si aspetta volentieri.
10.Rebhof – Castelbello-Ciardes 2010: rispetto al 2013 il naso si fa più intenso con belle note di frutta surmatura in evidenza (pesca, albicocca).
11.Weingut & Hofbrennerei Unterortl – Juval 2005: naso tra i più complessi di tutta la batteria, cominciano a sentirsi quelle piacevoli note di petrolio che alla faccia di Monsieur Chapoutier per me non sono difetto ma segno distintivo.
12.Weingut Falkenstein – Naturno 2004:diciamolo subito, stupendo. Naso intenso di miele e frutta candita, torrone. Anche in bocca è pieno, profondo.
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