
Come prima cosa Alessandro volevo ringraziarti per il tempo che stai dedicando alla Stanza del Vino. Qualche giorno fa ho avuto il privilegio di far parte della giuria che assegna il premio ideato da Vinibuoni d’Italia “Oggi le Corone le decido io”. In sostanza, ad affiancare il lavoro dei coordinatori regionali della Guida, che assegnano i massimi riconoscimenti ai vini d’eccellenza, ovvero le Corone, si aggiunge una giuria composta da giornalisti di settore, sommelier e wine lovers che degusta in contemporanea gli stessi vini, ed esprime poi il proprio giudizio. Al netto di ogni considerazione sulla notevole qualità complessiva dei vini arrivati in finale, ho trovato davvero superlativa la selezione dei Metodo Classico. Conferma su grandi livelli per il Trentodoc; Franciacorta in grande spolvero e poi gli spumanti da uve autoctone con tratti davvero unici. A conferma di ciò, sono state 65 le Corone assegnate dalla commissione ufficiale su circa un’ottantina di campioni. Visto che tu sei il curatore nazionale della Guida per la categoria “Perlage Italia Metodo Classico”, come prima cosa ti chiedo se puoi raccontare qualcosa di più sulla selezione di quest’anno, qualche approfondimento e se ti va qualche aneddoto. In seconda battuta mi viene da dire che possiamo dirci orgogliosi della qualità raggiunta dai nostri spumanti e senza fare nessun paragone insensato, ma rivendicando un po’ di sano sciovinismo, ti chiedo: possiamo affermare che è giunto il momento di smetterla con una certa sudditanza psicologica? Sono forse troppo euforico?
Mio caro Michelangelo, grazie anzitutto per la stima e per l’affetto che ogni volta mi riservi.
Che dirti? Partiamo dal l’emozione che ho avuto prima da te e dagli altri componenti del tuo panel dove, oltre a farmi i complimenti, avete sottolineato il vostro divertimento che é la cosa che maggiormente cerco nel vino, a seguire, sono arrivati i colleghi commissari che hanno certificato ed amplificato la qualità delle scelte portate in finale è la piacevolezza nello scoprire cose nuove e davvero ben fatte. Quindi il primo grazie va a voi tutti. Permettimi un altro grazie di cuore ad una grande Collega, Paola Gambini, che si é sacrificata in tutti i sensi, negli assaggi presso i Consorzi di Franciacorta e Trento nonché con tutti gli altri campioni che sono arrivati a Roma per poi andare a chiudere il resto d’Italia a Canale. Insomma, una vera maratona di Bollicine Italiane di gran pregio che sono state assaggiate con dovizia e serietà anche con altri componenti saltuari dei vari Panel. A Paola va il merito di aver saputo tenere duro lungo tutto l’arco dei mesi in cui sono stati degustati i campioni in tutte le sedi istituzionali presso i Consorzi. Come spesso sottolineo, bere Bollicine é una specializzazione e bisogna avere il senso del gusto sempre allenato per poter percepire al meglio tutti i messaggi palatali che servono a certificare la qualità dei vari prodotti. Sicuramente abbiamo verificato un innalzamento verso l’alto delle zone più importanti, la Franciacorta ci ha stupito favorevolmente con i Dosaggio Zero, segno evidente di un grande lavoro in vigna con in mente ben chiara la finalizzazione del progetto. Il Trento Doc si é rivelato con continuità e coerenza, il vero antagonista nel mondo delle bollicine: l’acidità, oltre le escursioni termiche conferite da quei territori, riescono ad essere il vero perno centrale che permette un grande sviluppo dei prodotti anche con interessanti evoluzioni nel tempo, che legati alle grandi sapidità minerali del territorio, ne fanno vini veramente eleganti. Altro territorio in continua crescita con gli spumanti, si é rivelato il Friuli Venezia Giulia, con prodotti davvero stuzzicanti e di straordinaria freschezza ed eleganza. Come non menzionare poi gli autoctoni che, spesso, hanno fatto saltare tutti gli schemi andando a cogliere corone in entrambe le commissioni, altro segno evidente di certificata qualità sia da parte dei produttori che dei degustare in giuria finale. Sugli aneddoti, mi riservo di raccontarti a voce alcune cose davvero interessanti e che potrebbero essere spunto per approfondimenti sulle tue pagine. Infine, a proposito di sudditanza, credo che tu abbia ragione; oggi si beve troppo fotografando, pensando più al brand piuttosto che alla qualità intrinseca. Come ben sai, io bevo molti Champagne, sia per piacere che per dovere di editore della Guida Grandi Champagne ma onestamente devo dirti che non faccio mai comparazioni. Così come non ne faccio nella vita, non le faccio nemmeno nel vino. Ogni prodotto é figlio della sua terra e del pensiero filosofico dell’uomo. Sono le mani che lavorano la vigna la vera emozione e quando la si cerca nel calice, non dobbiamo mai guardarne la bandiera. Come hai potuto constatare, Vini Buoni d’Italia, degusta rigorosamente in anonimo, poco importa il nome, ciò che cerchiamo é una riconoscibile qualità ed una cosa ancora più importante: la bevibilità. Il mio consiglio? Beviamo con maggior leggerezza, evitiamo di pensare troppo e cerchiamo quel sorriso che a volte é smorzato dalle tante bruttezze con le quali il mondo oggi ci avvolge. Il compito delle Bollicine é donare brio e portare gioia in tutti quei luoghi dove si decide di stappare gioiosamente una bottiglia di Metodo Classico e quest’anno per far scoccare scintille e scatenare sorrisi, i nostri Produttori Italiani hanno preparato tante splendide bottiglie che attendono solo di esser condivise.
Buone Bollicine a tutti
Alessandro Scorsone
Dal 1991 è in servizio presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi con mansioni di coordinatore del personale addetto all’Appartamento, di responsabile delle attività e della gestione amministrativa della sede di rappresentanza e della gestione degli eventi conviviali. Si diploma come Sommelier arricchendo lo studio con il Master in analisi sensoriale. Docente per l’AIS di Roma per tecnica di servizio, di degustazione e di abbinamento, è inoltre degustatore per varie guide e coordinatore nazionale per la Guida Vini Buoni Italia della sezione Perlage Italia Metodo Classico. Partecipa, in qualità di esperto tecnico alla trasmissione “La Prova del Cuoco”. È stato insignito del Premio Internazionale del Vino 2008 come Miglior Sommelier Italiano.
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