
Può esistere l’Anteprima dell’Anteprima? Certo, se la sono inventata Angelo Peretti, Franco Cristoforetti e il Consorzio di Tutela di Chiaretto e Bardolino, ed è una sorta di prequel dell’Anteprima del Chiaretto vera e propria che si svolgerà invece a Lazise a marzo 2019. In una Bardolino inedita, resa ancora più affascinante dal clima natalizio, è stato possibile farsi un’idea dell’annata 2018 del Chiaretto. Ben 46 campioni, per la maggior parte prelevati da vasca, hanno certificato che il millesimo 2018, per ottima maturazione del frutto, freschezza e sapidità, regalerà un bel po’ di soddisfazioni sia ai produttori del Consorzio che ai consumatori, specialmente a chi avrà la pazienza di aspettare il Chiaretto qualche anno in bottiglia.

Questo vino infatti, grazie alla Rosè Revolution iniziata nel 2014, ha belle prospettive di durata, ed è soprattutto lasciandolo per qualche anno in bottiglia che riesce a raggiungere picchi di qualità del tutto simili ai più blasonati rosè di Francia.
Qualcuno leggendo questa affermazione potrà pensare ad una forzatura o peggio ad un atto di piaggeria nei confronti del Consorzio, in realtà non è altro che il risultato emerso dalla Masterclasss “Chiaretto vs Rosè”, organizzata in seno alla pre-Anteprima, dove 3 Chiaretto 2017, degustati alla cieca assieme a 6 Rosè francesi di pari annata, premiatissimi e dal costo nettamente superiore, non solo non hanno sfigurato ma hanno saputo tenere il passo. Direi di più, visto che la Corvina veronese tende a dare il suo meglio con il passare del tempo, qualcuno di quei Chiaretto, se rifacessimo la stessa degustazione tra un paio di anni, potrebbe tranquillamente superare qualche cugino francese.
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