La DOC Garda è una sorta di “denominazione di denominazioni”, che nasce con l’intento di valorizzare i vini provenienti da dieci zone DOC tra Lombardia e Veneto, unite sotto l’egida del Lago di Garda, il più grande e visitato lago italiano, potente veicolo di promozione in ambito enoturistico, visto che annualmente il flusso vacanziero in loco ospita più di 13 milioni di turisti, che superano abbondantemente i 20 milioni se sommati alle visite giornaliere per i parchi divertimento. L’incanto dei luoghi gardesani, unito ad un efficacie sistema di trasporti, che permette di visitare importanti città d’arte italiane viciniori, hanno reso “la regione del Garda” una tra le 10 destinazioni enologiche mondiali da non perdere, come indicava qualche anno fa la rivista statunitense Wine Enthusiast, per altro l’unica in Italia.

La DOC Garda, riconosciuta nel 1996, si estende in un’area collinare che va dalla Valtènesi alla Valpolicella, passando per le rive del Mincio e arrivando fino a Soave. La superficie vitata è pari a 31.100 ettari, la maggior parte dei quali coltivati in provincia di Verona (27.889) mentre i rimanenti 3.211 ettari si dividono tra le province di Mantova e Brescia.
La Doc Garda nasceva con lo scopo di valorizzare i vini “varietali”, oggi l’intento è anche quello di mettere in rilievo la produzione spumantistica e le tipologie Bianco e Rosso entrambe di recente produzione. I vitigni principali sono otto, quattro a bacca bianca: garganega, trebbiano, (trebbiano di Soave” e/o trebbiano di Lugana), chardonnay, pinot grigio e quattro a bacca nera: corvina, marzemino, merlot, cabernet sauvignon”.

Una menzione a parte merita il riesling, arrivato in questi luoghi sotto il dominio Austro-Ungarico e usato in un blend di riesling Renano e Italico in percentuali diverse. Gli assaggi effettuati durante la manifestazione Garda Wine Stories, hanno svelato tutto il potenziale del riesling del Lago di Garda che potrebbe diventare con l’andare del tempo uno dei vitigni simbolo della DOC, in grado di regalare bottiglie importanti.

Il Consorzio di tutela sta lavorando alacremente con l’intento di dare ai vini gardesani un’identità ben precisa. L’obiettivo finale è far si che il consumatore e l’appassionato individuino determinate caratteristiche che possono essere associate con immediatezza ai vini del Garda. In questo senso è stata effettuata un’l’indagine agro climatica, condotta dai professori Osvaldo Failla e Luigi Mariani dell’Università degli Studi di Milano e del Museo di storia dell’agricoltura, con l’obiettivo di studiare il legame fra il clima e i caratteri qualitativi dei vini del Garda.

Lo studio ha individuato cinque sottozone agro climatiche della DOC Garda, che se correttamente interpretate dalle aziende, consentono di produrre vini varietali di stile diverso e soprattutto capaci di valorizzare le attitudini enologiche delle singole varietà. Nello specifico le zona 1 e 2, caratterizzate dalle più elevate risorse termiche che inducono, più o meno intensamente, favorevoli stress estivi, sono le più idonee ai vitigni medio tardivi per la produzione di vini strutturati e longevi, con un profilo aromatico complesso e maturo; la zona 3 è quella che può conferire invece il maggiore equilibrio tra alcol e acidità, ed un profilo aromatico articolato in sentori freschi, speziati e maturi al contempo. Le zona 4 e 5, più idonee ai vitigni precoci, sono invece le più vocate alla produzione di vini freschi, floreali e fruttati e di spumanti.

Senza dimenticare che il Garda è anche terra di luce. È infatti la luce, o meglio, la luminosità, il fattore naturale che rende l’enclave produttiva circostante il lago di Garda un “pezzo di Mediterraneo” ai piedi delle Alpi. Fattore questo che dona al vino tre peculiari caratteristiche: morbidezza, fruttuosità e fragranza.

I numeri della DOC Garda
- 1968 – primo anno di utilizzo termine geografico “Garda” per l’etichettatura dei vini doc gardesani; 1996 – anno di riconoscimento della DOC per i vini varietali e nascita del Consorzio volontario. Areale di produzione: zona circoscritta dalle 10 denominazioni storiche della Riviera Bresciana, Alto Mantovano e Veronese.
- 2015 – anno di riconoscimento ministeriale del Consorzio di tutela; 2016 – anno di approvazione del nuovo disciplinare di produzione;
- 2017 – la prima produzione spumantistica veronese con il metodo italiano;
- 31.100 – ettari idonei totali per le 10 denominazioni storiche; 1800 – ettari rivendicati a Doc Garda;
- 250 – numero di produttori verticali e cantine cooperative che utilizzano la denominazione;
- 20 milioni – bottiglie prodotte in un anno (consolidato in crescita).

Nel 2022, partendo da questi numeri piuttosto significativi, il Consorzio, attraverso la manifestazione Garda Wine Stories, ha voluto scrivere una nuova pagina della sua storia; con la certezza che nei prossimi anni, anche grazie all’enoturismo, appassionati e semplici consumatori, si innamoreranno sempre di più delle eccellenze enologiche dell’incantato terroir del Lago di Garda.
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