È sempre spassoso leggere i proclami della stampa specializzata in uscita ogni fine Vinitaly che indicano, con granitiche certezze, quali saranno le tendenze di settore per l’immediato futuro e che proprio la fiera veronese metterebbe in evidenza in maniera netta e senza ombra di smentita. Tutto questo fa il paio da un lato, con i comunicati dai toni trionfalistici di chiunque, a vario titolo, vi abbia partecipato e dall’altro, con le cassandre che da anni predicono la fine imminente del modello fiera concepita nella maniera tradizionale. In realtà, anno dopo anno, Vinitaly ritorna monolitica con il suo rutilante mondo e con la prospettiva che cambi tutto, ma poi tutto, o quasi, resta come prima, un rito identitario che si officia ogni anno a Verona, perché infondo Vinitaly è Vinitaly e, passerelle di politici permettendo, i produttori, con i loro vini, sono ancora i protagonisti. Di seguito alcune video cartoline della 55° edizione girate secondo i dettami del movimento Dogma 95 creato da Lars von Trier e Thomas Vinterberg.
Mattia Vezzola è una leggenda del vino, per quattro decadi è stato l’enologo di Bellavista, tra i primi a capire il grande potenziale della Franciacorta, contribuendo alla creazione di vini divenuti iconici per tutta la spumantistica italiana. Senza dimenticare però che Mattia Vezzola è anche produttore in proprio in Valtenesi con l’azienda Costaripa ed è a lui che si deve l’intuizione, nei primi anni Novanta, con la creazione del Molmenti, unanimemente riconosciuto come uno dei più importante vino rosa italiani e non solo, che il concetto di longevità si possa legare anche ad un vino rosè. È stata una grande emozione incontralo a Vinitaly e assaggiare con lui i suoi vini. Il Rosè non è un vino ma un modo di vivere (cit. Mattia Vezzola).
Ad ogni Vinitaly Francesco Intorcia è in grado di stupirmi e di regalarmi emozioni uniche e per questo gliene sono enormemente grato. La novità 2023 sono i Marsala Underwater. Grazie alla partnership con Jamin Portofino – è uscita sul mercato una preziosa e limitata collezione composta dal Marsala Vergine Riserva 1980, dal Marsala Superiore Oro 2014 e dal Prebritish Heritage, tutti sottoposti ad affinamento subacqueo. A Vinitaly non è stato possibile comparare il Prebritish Heritage Unterwater con il suo omologo cantinato, ma per il Marsala Vergine Riserva 1980 e il Marsala Superiore Oro 2014, è stata una sorta di shock. I Marsala Underwater, rispetto ai cantinati erano più intensi nei profumi, dotati di una finezza e rotondità al palato davvero unica, provare per credere.
Manuela Seminara insieme al marito Fabio Gualandris sono i proprietari delle Tenute Ballasanti, nuova realtà etnea con i vigneti situati nei comuni S. Alfio, Giarre, Milo, Mascali e Piedimonte Etneo, tutte località alle pendici della “Montagna”. Il Tenace, da uve carricante in purezza, è un bianco di grande fattura, dinamico, elegante ed espressivo. Una cantina di cui sentiremo parlare.