
Sono molto legato alla cantina Russolo, devo a loro la mia iniziazione al vino di qualità; 12 anni fa, un ristoratore appassionato di vino e di jazz che gestiva a Portogruaro una bellissima osteria dal nome “Tin Pan Alley”, ci propose una bottiglia di un raro Merlot dal peduncolo rosso franco di piede, il Massarac dell’azienda Russolo. Quella sera capii che non esisteva solo il vino “della casa”, capii che il vino poteva essere altro, mi si aprì un mondo che mi stregò per sempre!
L’Azienda Agricola Russolo, si trova nella DOC Grave, una zona del Friuli enoico spesso dimenticata, che si estende su una superficie di circa 7.500 ettari a cavallo del fiume Tagliamento, tra le province di Pordenone e Udine. I terreni sono quelli sassosi dei “Magredi”, le cosiddette terre magre, un terreno molto permeabile e di conseguenza per la maggior parte brullo, dove abbonda la ghiaia. In apparenza siamo in pianura, ma i terreni, posti ad un’altezza sul livello del mare che varia tra i 115 e i 160 metri, ci dicono che in realtà siamo in un altipiano, dove la vite gode del benefico influsso dell’aria che scende dalle Prealpi Carniche e i sassi che drenano l’acqua di notte restituiscono il calore accumulato durante il giorno. In queste terre, precisamente a San Quirino, terra di Templari e di ristoranti stellati (La Primula), ha sede la bella cantina dei Russolo.
La storia della famiglia Russolo è parte importante della viticultura del Friuli occidentale; infatti, il patriarca Rino Senior, nel 1925, tra i primi enotecnici diplomati all’Istituto Sperimentale di Conegliano, accademico della Vite e del Vino, maestro assaggiatore dell’ONAV, contribuì con grande competenza allo sviluppo del settore enologico della regione; il figlio Iginio, enotecnico, con un prezioso bagaglio di esperienze come direttore in importanti cantine friulane e il nipote Rino junior ne hanno raccolto l’eredità e completato l’opera, dando vita a quella che oggi è una delle più importanti e rinomate cantine di questo lembo di Friuli. Sui 17 ettari vitati sono stati impiantati Pinot Bianco, Pinot Grigio, Chardonnay, Sauvignon, Refosco, Cabernet- Sauvignon, Muller Thurgau e il raro e antico Merlot dal Peduncolo Rosso (di cui accennavo all’inizio), per una produzione totale di circa 170.000 bottiglie.
I vini di Rino Russolo sono capaci di emozionare e sorprendere come nel caso del Grifo Nero un Pinot Nero di straordinaria finezza ed eleganza, una perla, visto che il Friuli non è proprio terra d’elezione per questo difficile vitigno; o il Doi Raps ottenuto da uve sovramature di Pinot Grigio, Sauvignon ed una piccolissima percentuale di Moscato giallo e dove i vendemmiatori “dimenticano” sulle piante di 10 filari, due grappoli, (doi raps in friulano), per vite, tra i più belli, spargoli e meglio esposti. Le uve che daranno vita all’esclusivo Doi Raps traggono particolare concentrazione e nuovi umori da questo supplemento di sole autunnale.
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