
È il tramonto quando a Villa Brandolini d’Adda va in scena il dinner show di “Friuli Venezia Giulia Via dei sapori”. La cornice è incantevole; la Villa si affaccia su un parco all’inglese di sette ettari, alberi maestosi si stagliano nel cielo, un prato magnifico, uno scenario davvero inusuale per questo lembo di Friuli, sembra di essere nello Yorkshire. Alcuni alberi risalgono alla fine dell’Ottocento e sono stati piantati proprio dal grande paesaggista inglese Russel Page, chiamato nel 1965 dal conte Brandino a ridisegnare gli spazi esterni.
Page ingrandì il parco facendo in modo che la villa si venisse a trovare in posizione centrale facendo scavare anche quattro laghetti attorno ai quali furono sistemati dei boschetti di bambù.
La divagazione in ambito Ortoflorovivaistico è obbligatoria visto che il parco e la villa sono talmente belli che meritano almeno una breve descrizione; ad ogni modo se qualcuno si trovasse da queste parti, naturalmente previo appuntamento, ha la possibilità di visitare cotanta bellezza.
Il festival della cucina del Friuli Venezia Giulia è stato davvero entusiasmante: venti percorsi gastronomici, ad ogni tappa un ristorante d’eccellenza presentava il proprio piatto, naturalmente cucinato a vista, ed era affiancato da una cantina che proponeva il vino per il giusto abbinamento.
I vini, naturalmente friulani, provenivano dal Collio, dai Colli Orientali, dalle Grave del Friuli e del Friuli Isonzo. Sempre all’interno del percorso era possibile assaggiare le delizie degli artigiani del gusto come ad esempio il prosciutto crudo di San Daniele, i salumi della Carnia, il formaggio Montasio, la Pitina. Gran finale con le dolcezze preparate da ciascuno dei ristoranti presenti alla serata. Alla fine che dire, manifestazioni enogastronomiche così importanti, come quella di Villa Brandolini, è meglio non lasciarsele sfuggire; pena il consumarsi nell’attesa del prossimo appuntamento e non è detto che un anno passi velocemente.
I miei “Magnifici” assaggi
Premesso che non sono riuscito ad assaggiare tutto, davvero impossibile in una serata; secondo perché ho preferito compiere il percorso lentamente, ascoltando con molta attenzione quanto Paolo Ianna, mio “Virgilio” per il mondo dell’enogastronomia friulana, andava raccontandomi e questi sono i miei “Magnifici” assaggi della serata:
La cucina

La Subida di Cormons (GO)– Chef il grande Alessandro Gavagna accompagnato dalla dolcissima Tanja Sirk.
Notevole l’assaggio di Verdure d’estate in ricca crema di latte, ma direi sublime, per gusto ed equilibrio, il Sorbetto di aceto di uva di Josko Sirk, sicuramente la sorpresa dell’intera serata. Ho chiesto ad Alessandro gli ingredienti: aceto di uva (naturalmente di Josko Sirk), miele di tiglio, acqua, zucchero, olio extravergine di oliva e una lacrima di latte.L’aceto di uva viene fatto invecchiare minimo tre anni in botti di legno. È chiamato aceto di uva perché svolge sia la fermentazione alcolica sia quella acetica a contatto con le bucce e viene spinato l’agosto successivo alla vendemmia per poi riposare nelle botti di legno. La dimostrazione evidente che la stella Michelin si prende per un motivo!
La Primula di San Quirino (PN)– Chef Andrea Canton
La Primula con molta probabilità è il più antico ristorante del Friuli gestito sempre dalla stessa famiglia, i Canton. Le origini del ristorante risalgono al 1873, sempre ai vertici della cucina regionale, nel 1984 hanno ottenuto l’ambita stella Michelin, che tutt’ora mantengono.
Il bravissimo chef Andrea Canton ha proposto un Toast di tonno con ricotta e zenzero: grande equilibrio di sapori, un piatto perfetto.

Al Paradiso di Pocenia (UD) – Chef Anna Maria Mauro – Claudio Turrin
Aurelio Cengarle, patron de “Al Paradiso” condivideva la passione per la caccia con Gianni Cosetti, ed è stato proprio il grande chef friulano, di cui ho parlato recentemente in questo post, a trasmettere alla Chef de “Al paradiso”, Anna Maria Mauro (nonché moglie di Aurelio), l’amore per la cucina di territorio. Il Piatto presentato, di grandissima delicatezza, è stato il Girello di vitello in “confit” ai profumi di bosco. Alla fine del post potrete trovare anche la ricetta.
Al Grop di Tavagnacco (UD)
L’antico locale di Tavagnacco è gestito dalla famiglia Del Fabbro, in particolare da Silvia e Simona, figlie del patron Elio che nel 1970 diede al locale l’attuale assetto.
Il ristorante ha presentato una Lombatina di coniglio in doratura croccante, denominata un po prosaicamente Crock & Crock. Il piatto, servito nel tipico cartoccio arrotolato a cono, è la dimostrazione di quanto una frittura, se fatta come dio comanda, possa essere sublime e se consideriamo poi anche la delicatezza della carne di coniglio, dico solo chapeau.
I Vini
Azienda Agricola Petrussa – Schioppettino COF 2008
Dello origini del nome “Schioppettino” avevo parlato già in questo post.
L’azienda Petrussa si trova a Prepotto nel cuore dei Colli Orientali del Friuli, luogo d’elezione dello Schioppettino. La macerazione dura circa tre settimane ed in seguito alla svinatura, il vino è posto nelle barriques da 225 litri per diciotto mesi, dove termina le fermentazioni secondarie, compresa la malolattica. Viene imbottigliato 20 mesi dopo la vendemmia. Lo Schioppettino non subisce ne chiarifica ne filtrazione.Il 2008 assaggiato a Vistorta è un vino di grande eleganza, tannino setoso, naso intenso (spezie delicate e frutti di bosco).

Azienda Agricola Il Carpino – Malvasia Selezione 2008
L’Azienda Agricola il Carpino è situata in località Borgo del Carpino, tra Oslavia e San Floriano del Collio, proprio a ridosso del confine con la Slovenia. La superficie vitata è di 15 ettari tutti di proprietà. L’azienda, nata nel 1987, è a conduzione familiare è gestita da Franco e Anna Sosol assieme ai figli Naike e Manuel.
Per la Malvasia Selezione 2008 si pratica una macerazione di una settimana sulle bucce a tino aperto da 15 hl. Per l’affinamento si usa la botte grande dove il vino sosta per almeno 18 mesi. Grande vino, qui la macerazione è perfetta e dona eleganza e ricchezza di profumi. Con gli anni acquisirà ulteriore complessità. Purtroppo solo 1500 bottiglie per l’annata 2008.
Azienda Agricola Mario Schiopetto – Friulano Doc Collio 2009
L’Azienda Agricola Mario Schiopetto è situata nel Collio friulano a Capriva del Friuli. Mario ed è attiva dal 1965. Mario Schiopetto è stato il pioniere dell’enologia friulana, colui che ha trasformato il vino da bevanda di mero consumo a strumento di cultura. Oggi l’azienda è saldamente guidata dai figli Maria Angela, Carlo. Il Friulano (Tocai) 2009 di Schiopetto è il vino della tradizione, senza tentazioni “sauvignoneggianti”, netto ed elegante. Raccolta manuale delle uve, pressatura soffice a cui segue un breve periodo di decantazione in totale assenza di anidride solforosa. L’avvio della fermentazione avviene in vasche di inox con innesto di pied de cuvèe a temperatura controllata. L’affinamento avviene sui lieviti per 8 mesi.
Le foto di Alessandro Gavagna e Tanja Sirk, di Andrea Canton e della Villa Brandolini sono di Alessia Della Rossa.
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