Ferlat, la via friulana al Cabernet Franc


Esiste una “via friulana” al Cabernet Franc, in grado di scostarsi dalle note erbacee e verdi che caratterizzano la varietà, che tanto piacciono in queste terre, ma che spesso rendono il prodotto dozzinale? Moreno Ferlat è convinto di si; per questo motivo, con molto coraggio, ha voluto organizzare una degustazione comparativa, mettendo a tavola il suo Cabernet Franc affianco a dei mostri sacri, importanti punti di riferimento per la varietà. Un vitigno scontroso il Cabernet Franc dal quale è più facile tirare fuori rustica semplicità piuttosto che eleganza, raffinatezza e complessità. Moreno invece crede molto in questo vitigno al punto tale da farne una riserva, unico esempio in Friuli.

La degustazione

Ferlat Cabernet Franc 2012: questo il biglietto da visita di Moreno, serve per far capire la sua concezione di Cabernet Franc lontana anni luce dagli stereotipi friulani e vaneti. Un bel frutto, spezie e una leggere tostatura, in bocca ha bella finezza con tannini delicati.

Armin Kobler Puit 2012: Dal Cru Puit un Cabernet Franc dal frutto molto intenso (ciliegia e frutti di bosco). Grande raffinatezza e, visto che è la prima annata d’uscita, direi un gran bel colpo per Armin.

Le Macchiole Paleo Rosso 2010: senza troppa paura di smentite è il Cabernet Franc di riferimento in Italia (e non solo). Un grande vino, di notevole complessità perfino opulento.

Ferlat Selezione Sessanta 2012: Il progetto “Cabernet Franc riserva” di Moreno inizia con l’assaggio dell’annata 2012. Rigorosamente in magnum (sessanta per l’appunto), imbottigliato da soli due mesi e non ancora in commercio, si presenta con una grande materia prima sia al naso che in bocca, appare un po’ scomposto, deve solo trovare la strada giusta ed è certo che lo farà.

Ferlat Selezione Sessanta 2011: è la riserva di Ferlat attualmente in commercio; stupisce per eleganza. Bellissime note di tostatura e grande frutto. In bocca è di piacevolezza notevole, rotondo e avvolgente. Un vino di classe, nessuna sudditanza. Obiettivo raggiunto, questo vino può essere davvero la via friulana al Cabernet Franc.

Poggio al Tesoro “Dedicato a Walter” 2011: dopo lunga riflessione, ho deciso di non pubblicare il commento sul Poggio al Tesoro “Dedicato a Walter” 2011. Credo ci fosse qualche problema per questo campione, avrei voluto aprire la seconda fatidica bottiglia, purtroppo non presente; pazienza lo riassaggerò appena posso.

Ferlat Selezione Sessanta 2013: rispetto al 2012 sembra aver trovato già una strada netta e precisa, potrà solo migliorare.

Degrassi Cabernet Franc Contarini 2008: Dall’Istria croata sicuramente un Cabernet Franc interessante, belle note di frutti di bosco e di notevole morbidezza in bocca, ma è come se gli mancasse qualcosa per essere davvero grande.

Bernard Baudry La Croix Boissee Chinon 2005: dalla Loira un Cabernet Franc spaziale, tanto per usare un’iperbole. Si svela piano, lentamente, poi arrivano note di polvere e terrose, tostatura, spezie, grandissimo frutto (prugna). A poterlo riassaggiare il giorno immagino una gran bella esperienza gustativa; forse Moreno Ferlat lo ha fatto.

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