
Si fa presto a snobbare il Prosecco, a catalogarlo come vino da poco solamente perché, magari, si è bevuta una pessima bottiglia delle 400 milioni DOC prodotte da Gambellara a Trieste senza soluzione di continuità. È risaputo che il peggior nemico del Prosecco è il Prosecco stesso, ma i detrattori, fatti salvi i gusti personali insindacabili, cambierebbero sicuramente idea assaggiando una buona bottiglia, delle 90 milioni DOCG, prodotta nell’Area di Conegliano Valdobbiadene o ad Asolo e, restringendo ancora il campo, rimarrebbero di sicuro a bocca aperta qualora si appoggiassero a uno di quei produttori simbolo della zona. Giova ancora una volta, a buon uso e a tutela del consumatore, ribadire che l’eccellenza assoluta della produzione sta nella DOCG e in particolare, per l’area Valdobbiadene e Conegliano, nella zona storica circoscritta a 15 comuni collinari.

All’apice della piramide qualitativa troviamo la sottozona “Superiore di Cartizze” che è rappresentata da una minuscola area di 107 ettari di vigneto, quella e solo quella, compresa tra i comuni di S. Pietro di Barbozza, Santo Stefano e Saccol nel comune di Valdobbiadene; e il “Rive”, prodotto esclusivamente con uve provenienti da un unico comune o frazione, un vero è proprio cru. Per il Rive la produzione è al massimo di 130 quintali per ettaro, con l’obbligo di raccolta manuale delle uve e d’indicazione del millesimo. Nell’area di Conegliano Valdobbiadene sono state individuate 43 Rive. È proprio in questo contesto che si esprime uno degli interpreti più autentici del Prosecco Superiore, Graziano Merotto. La cantina si trova a Col San Martino, zona di straordinaria vocazione vocata per la produzione del Conegliano Valdobbiadene Docg, proprio ai piedi del vigneto Castèl, di una bellezza e pendenza che mozzano il fiato.

Graziano, dopo gli studi alla Scuola Enologica di Conegliano, nel marzo del 1972 fonda la sua cantina iniziando a produrre vino Sur Lie da uve Glera. L’Olchera sarà il suo primo vigneto di proprietà e nel 1973 decide l’acquisto del vigneto contraddistinto nei mappali di zona con l’appellativo di Particella 86, vigneto dal quale arrivano, oggi, esclusivamente, le uve che danno origine al Valdobbiadene Brut Rive di Col San Martino D.O.C.G. Graziano Merotto Cuvée del Fondatore. Il primo millesimo della Cuvée del Fondatore, grazie anche alla felice mano dell’inseparabile enologo di casa Mark Merotto (nessuna parentela con Graziano), nasce con la vendemmia 2009, pareva giusto, quindi, fosse arrivato il momento di fare una bella verticale con 8 annate. Il punto è che stiamo parlando di Prosecco, il vino che nell’immaginario collettivo rappresenta “il tutto subito”, considerando pura follia bere una bottiglia che ha sette anni sulle spalle. Certo la verticale di Prosecco non è una novità, chi ha avuto la fortuna di partecipare a quella di Primo Franco sa di cosa parlo ma, di sicuro, sono comunque pochissimi i produttori in grado proporre questa esperienza a tratti lisergica, Graziano Merotto e fra questi.

La Verticale 2009- 2016 Cuvée del Fondatore Graziano Merotto
Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Rive di Col San Martino Brut Millesimato
La Cuvée del Fondatore è un vino che nasce da una sfida: dimostrare che si può produrre un grande brut senza perdere le caratteristiche aromatico-gustative peculiari del Prosecco. Per raggiungere questo risultato si compiono scelte innovative, frutto di lunghe sperimentazioni. La prima riguarda il vigneto. Le uve del vigneto Particella 86, posto a 230 metri sul livello del mare, subiscono la DMR (Doppia Maturazione Ragionata), ovvero 20 gg prima della vendemmia, il 20% dei tralci viene reciso e i grappoli restano in pianta. In questo modo le uve subiscono un leggero appassimento, ottenendo una forte concentrazione ma conservando l’acidità, che non viene influenzata dal processo di maturazione. I restanti grappoli vengono vendemmiati normalmente. Dopo la pressatura, in cantina si svolge una rifermentazione lunga, che dura oltre 6 mesi e dona al vino una complessità unica. Un metodo che si avvicina al Metodo Classico perché sfrutta il principio di lisi dei lieviti. In questo modo essi restituiscono al vino gli elementi sottratti, donando maggior ampiezza allo spettro organolettico.
Vendemmia 2016 – Bottiglie prodotte 24.872
Annata fresca e piovosa, con ondate di calore improvvise e sporadiche e regolarizzazione climatica a ridosso di metà agosto. L’annata 2016 ci consegna un Prosecco delicato, con il grande merito di non essere mai estremamente tecnico; e poi sapido, un vino di grande piacevolezza.

Vendemmia 2015 – Bottiglie prodotte 20.545
Annata con deficit di pioggia e forti ondate di calore che si sono protratte fino a metà agosto, per poi regolarizzarsi verso una media di temperature più fresche e regolari. Il naso comincia a farsi più espressivo. Setoso e avvolgente al palato, con una spiccata sapidità.
Vendemmia 2014 – Bottiglie prodotte 20.745
Annata da ricordare per una sommatoria di pioggia inferiore di poco solo al 2008. Questa instabilità ha accompagnato la vegetazione fino a fine luglio, per poi virare in una maggior regolarità in agosto e settembre. Da metà settembre clima ideale ed escursioni termiche ottime per il quadro aromatico. La prima sorpresa. In un’annata non proprio felice è netto nei profumi, al palato arriva diritto, quasi affilato con una leggera nota di mandorla a renderlo molto particolare.
Vendemmia 2013 – Bottiglie prodotte 18.228
Annata caratterizzata da una primavera instabile, seguita da una fase estiva canicolare intervallata poi, a partire da metà agosto, da precipitazioni sporadiche che hanno contribuito all’equilibrio della vendemmia. Il naso è delicato, al palato iniziano a sentirsi note mielate, ma la sapidità di cui è ancora ricco lo rendono un vino con una bella tensione.
Vendemmia 2012 – Bottiglie prodotte 18.482
Annata caratterizzata da mesi di aprile e maggio piovosi e freddi con ritardi di fioritura. La stagione è poi proseguita con forti ondate di calore, che si sono protratte fino a fine agosto. Vendemmia regolare e senza precipitazioni. Il naso ha virato verso note vegetali marcate, il palato è ancora di grande espressività.
Vendemmia 2011 – Bottiglie prodotte 18.482
Annata irregolare, con primavera calda, mesi di giugno e luglio freschi e piovosi e susseguente forte ondata di calore (soprattutto ad agosto su livelli del 2003); mese di settembre con caldo record. Naso molto intenso di frutta e miele, al palato prevalgono le note di nocciola, burrose e di pistacchio, iniziano le esclamazioni di meraviglia.
Vendemmia 2010 – Bottiglie prodotte 12.945
Annata regolare, con sommatorie climatiche nella norma ma caratterizzate da forti e non usuali escursioni termiche. È un crescendo di note mielate, un vino ancora di grande vitalità, incredibile.
Vendemmia 2009 – Bottiglie prodotte 6.224
Annata caratterizzata da scarse precipitazioni. Temperature medie elevate e nessun problema fitosanitario. Questo 2009 si presenta con una leggera ma elegante ossidazione, le note di miele e albicocca carezzano il palato ma quello che lascia basiti, e che il Prosecco è diventato altro da se, sembra un grandissimo metodo classico tant’è che alla cieca ne metterebbe in fila più di qualcuno di blasonato, e trarrebbe in inganno anche il degustatore più esperto, senza parole davvero.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.