Mario Soldati, un altro libro di cucina? Oggi?


Qualche giorno fa ho acquistato in un mercatino dell’antiquariato l’ormai introvabile libro “Mangiare e bere all’italiana”, curato dal grande gastronomo Luigi Carnacina e dall’indimenticato e indimenticabile Luigi Veronelli. Sfogliando le pagine, ingiallite dal tempo, sono rimasto letteralmente folgorato dalla prima parte della presentazione al volume fatta nientemeno che da Mario Soldati.

“Un altro libro di cucina? Oggi? Ma non vi farebbe la stessa impressione un capitano, che si ostinasse a tenervi chiuso nella sua cabina per intrattenervi con meravigliosi racconti marinari, per parlarvi delle bellezze della navigazione, per descrivervi i colori dell’oceano, mentre la nave su cui siete tutti imbarcati sta andando a fondo?

Come possiamo, in altri termini, occuparci di “fondi”, e di salse, e di minuti di cottura, quando l’autenticità della materia prima è messa in dubbio? Quando la difficoltà non è più quella di cucinare un cibo, ma di trovarlo, ossia di trovarlo genuino? E non c’è dubbio che tale difficoltà cresce ogni giorno più, e crescerà ancora per molto tempo, finché i paesi civilissimi non capiranno che si tratta di uno dei problemi più seri dell’esistenza. A che pro, dunque parlare di sapori, quando è in gioco la salute?...

Così Mario Soldati, era il 1962, inquietante vero?

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