Gradito l’abito rosso 2012, le degustazioni


SLOVENIA: VINI DI TERRE ROSSE, DI BORA, DI PONCA
Se dei vini bianchi di Slovenia è facile decantarne le qualità, nonostante ci sia ancora molto da scoprire, per i rossi il discorso è diverso. O meglio, nella mia poca conoscenza della materia, pensavo che quelle terre potessero dare qualche rosso di buona fattura ma niente più. La clamorosa smentita a questa mia convinzione, con conseguente ennesimo bagno di umiltà, è arrivata grazie alla bella manifestazione veneziana “Gradito l’abito rosso”, organizzata dalla Fisar in collaborazione con Aurora Endrici e Paolo Ianna. In una delle degustazioni pomeridiane ho assaggiato uno dei Pinot Nero tra i più interessanti che mi sia capitato di bere negli ultimi tempi. Il vino in questione è il Pinot Noir Selekcija 2008 (presentato in magnum) del produttore del Collio Sloveno (BRDA) Marjan Simčič. Questo vino ribalta completamente la prospettiva perché, finché in quelle zone si parla di Merlot i risultati possono essere notevoli ma che l’ostico vitigno Pinot Nero si comporti così bene nel Collio Sloveno equivale a un vero e proprio miracolo. Corre l’obbligo quindi, senza nemmeno tanto indugiare, di andare al più presto da Simčič per assaggiare qualche annata meno recente, giusto per vedere le reali potenzialità del vino. Naturalmente nel pomeriggio veneziano non c’è stato solo Simčič; si sono fatti apprezzare anche i produttori Vina Kras (Carso sloveno) con il Teran Prestige 2009 (Terrano 100%); tra l’altro da segnalare, sempre di quest’azienda, un brioso e piuttosto beverino Terrano Charmat che m’ha ricordato la migliore tradizione del Lambrusco; poi di MonteMoro (produttore della zona di Kapodistria) il notevole Refošk aMorus 2008 (100% Refosco). Vino interessante anche il Cuba 2008 (Merlot 80% e Barbera 20%) di Martin Gruzovin dell’azienda Guerila (Valle di Vipava); e infine il Klet Brda Merlot Bagueri 2007. Slovenia sempre più sorprendente quindi, che, tra l’altro, dalla vendemmia 2011, avrà in comune con l’Italia una denominazione d’origine controllata mitteleuropea: la Doc Carso Terrano Sloveno e Italiano, prima denominazione transfrontaliera in assoluto!

IL FILO ROSSO DELLA VITE DALL’ORIENTE A VENEZIA
Attilio Scienza
, Ordinario di Viticoltura presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Milano, si sa, è una delle massime autorità in ambito ampelografico, pertanto quando c’è la possibilità di sentirlo parlare è un’occasione che non bisogna mai lasciarsi scappare. Questa volta a Venezia, nell’ambito della manifestazione “Gradito l’abito rosso”, si è svolta una tavola rotonda, moderata da Aurora Endrici, sulla storia della vite e sulla sua esperienza di ricerca del genoma della vite partendo dal monte Ararat, passando per la Grecia, la Dalamazia e giungendo ai giardini di Venezia. Nell’occasione è stato proiettato anche il cortometraggio “Archevitis”, di Nereo Pederzolli, che a settembre 2011 ha ricevuto il primo premio a Parigi come migliore lungometraggio sulla storia della vite dal Festival Internazionale Vite e Vino. Il documentario è stato fortemente voluto dal comune di Isera con l’obiettivo di approfondire lo studio dell’antico vitigno Marzemino che pare abbia avuto origine nel Caucaso. Attilio Scienza ha colto l’occasione per presentare anche il suo progetto “Podere Guado al Melo”, realtà vitivinicola situata in Toscana, per la precisione a Bolgheri, dov’è possibile ammirare un vigneto che è un vero e proprio giardino ampelografico e che comprende numerose varietà provenienti da ambienti mediterranei, dal Caucaso e da viti selvatiche toscane. Al termine della tavola rotonda è stato possibile degustare due interessanti vini (uno bianco e uno rosso che meritano maggiore approfondimento) derivanti da vitigni di origine caucasica.

Guarda il trailer di Archevitis

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