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Aver paura di innamorarsi troppo… del tappo a vite
Sarà stata la micidiale sequenza di bottiglie rovinate dal sentore di tappo che ho aperto nell’ultimo periodo, oppure il fatto che nel corso del 2014 ho assaggiato vini di grande spessore diversamente tappati, a farmi diventare familiare il tappo a vite? Anzi, quando lo vedo mi prende un senso di sicurezza, nemmeno l’estetica della bottiglia…
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Friulano (ex Tocai), facciamo il punto (terza e ultima parte)
Le vicissitudini e le difficoltà del Friulano (ex Tocai) sono note: politiche di penetrazione dei mercati (dopo il contenzioso per il nome con gli ungheresi) sbagliate se non scellerate, espianti a favore di vitigni più “vendibili” come la Glera e il Pinot Grigio. Viene da chiedersi se il grande autoctono friulano potrà resistere a questo…
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Friulano (ex Tocai), facciamo il punto (seconda parte)
Le vicissitudini e le difficoltà del Friulano (ex Tocai) sono note: politiche di penetrazione dei mercati (dopo il contenzioso per il nome con gli ungheresi) sbagliate se non scellerate, espianti a favore di vitigni più “vendibili” come la Glera e il Pinot Grigio. Viene da chiedersi se il grande autoctono friulano potrà resistere a questo…
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Il brutto, il buono e il cattivo non c’è
Mi perdonerà il maestro Sergio Leone se uso a sproposito il titolo di uno dei suoi capolavori, ma l’occasione è troppo ghiotta parlando di un vino chiamato “Il brutto” che, guarda caso, è proprio buono. Si tratta del Prosecco Colfòndo di Montelvini che quei ragazzacci di Studio Cru mi hanno fatto conoscere purché lo assaggiassi…
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Friulano (ex Tocai), facciamo il punto (prima parte)
Le vicissitudini e le difficoltà del Friulano (ex Tocai) sono note: politiche di penetrazione dei mercati (dopo il contenzioso per il nome con gli ungheresi) sbagliate se non scellerate, espianti a favore di vitigni più “vendibili” come la Glera e il Pinot Grigio. Viene da chiedersi se il grande autoctono friulano potrà resistere a questo…
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